NOSTALGIA CANAGLIA

Quando avevo 20 anni, e mia madre 50, fra di noi erano normali le critiche reciproche sul gradimento delle rispettive canzoni preferite.

Io ero fissato con i cantautori allora in voga o con i “complessi” pop-rock, mia madre cantava ancora Nilla Pizzi e Renato Carosone. Oggi che ho passato io i 50 anni, la storia si ripete con le nuove generazioni, ed il nostalgico sono io. Il cerchio della vita, direte, ma leggevo su un autorevole quotidiano che una ricerca scientifica ha trovato nel cervello le ragioni di tutto ciò; meno male, mi sentivo già vecchio! E così come con le canzoni, anche le gare automobilistiche di ieri mi piacciono di più, ma penso che molti di voi comprenderanno. Così, mi è venuta voglia di rifarmi alla moda corrente, rimarcando le differenze (ma solo delle gare di Formula 1) fra ieri ed oggi, con un “Quelli che…”

– Quelli che ti compravi una Formula 1, la mettevi sul carrello e correvi nel Mondiale
– Quelli che compravi un cambio Hewland, un motore Ford Cosworth, ci costruivi intorno un telaio, ed avevi la F1 col tuo nome
– Quelli che le monoposto le riconoscevi perché erano tutte diverse
– Quelli che il casco era uguale per tutta la stagione, e lo riconoscevi
– Quelli che il numero di gara era ben visibile
– Quelli che si mangiava seduti sul muretto box e si riposava su una brandina
– Quelli che i meccanici indossavano solo un costume da bagno
– Quelli che i motori avevano un numero diverso di cilindri
– Quelli che nei box riuscivano a parlare con i piloti
– Quelli che “volavano” alla Flugplatz del Nurburgring
– Quelli che le vie di fuga erano… anzi non c’erano
– Quelli che dopo la vittoria potevano “far cinema”
– Quelli che il volante era un cerchio con tre razze e non costava 60mila euro
– Quelli che quando pioveva era più bello
– Quelli che sorpassavano in pista
– Quelli che non avevano paura di sanzioni per tentare il sorpasso
– Quelli che si partiva col pieno e non ci si fermava più ai box
– Quelli che in auto sullo schieramento di partenza mandavano aff… i giornalisti tv
– Quelli che non parlavano alla radio, ed ascoltavano solo il loro motore
– Quelli che un grande team aveva 20 addetti
– Quelli che un biglietto prato costava 15.000 lire
– Quelli che la gara la vedevano dai cartelloni pubblicitari sfondati
– Quelli che avevano come sponsor pompe funebri, le conigliette di Playboy o preservativi
– Quelli che con la stessa vettura ci correvi due anni
– Quelli che se avevi i piedi lunghi che non entravano in auto, tagliavano la punta delle scarpe
– Quelli che le scarpe se le facevano fare da Ciccio a Cefalù
– Quelli che la notte prima del GP si faceva bagordi
– Quelli che dormivano tutti in uno stanzone in hotel per scioperare
– Quelli che entusiasmavano il pubblico a ruotate
– Quelli che le vetture andavano in sbandata controllata
– Quelli che dopo il ritiro tornavano ai box con un passaggio su un’altra F1
– Quelli che davano la bandiera a scacchi sulla pista
– Quelli che alla bandiera a scacchi saltavano in pista o lanciavano un cappellino
– Quelli che quando vincevano, sul podio gli mettevano la corona d’alloro
– Quelli che correvano anche in F2, Prototipi, Turismo etc.
– Quelli che correvano anche nei GP non validi per il Mondiale
– Quelli che correvano fino a quasi 40 anni
– Quelli che arrivavano a fine gara con le piaghe nelle mani per le cambiate
– Quelli che in curva piegavano la testa all’interno
– Quelli che le chicane non esistevano ancora
– Quelli che metà dello schieramento erano italiani

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