I colori rosanero in F1

Ha portato bene il gemellaggio col Palermo Calcio della Force India. Perez e Ocon hanno infatti chiuso settimo (a un giro dal vincitore) e decimo (sempre ad un giro) con la maglia rosanero.

Risorge la Ferrari in F1

Non è una vittoria arrivata per caso. E’ il risultato di un progetto di monoposto rilevatosi di sana e robusta costituzione. Con un lavoro minuzioso e certosino svolto nel più assoluto riserbo in inverno. Rappresenta il nuovo corso del Cavallino che ha effettuato un promettente canter sulla pista di Melbourne. Un successo che ci catapulta indietro nel tempo, nel 1979, quando in SudAfrica debuttò la T4 e Scheckter dominò la scena spezzando l’egemonia degli inglesi che avevano inventato l’effetto suolo. Fu Forghieri però con la SF70H ad aprire allora la strada al Mondiale. In Australia la Ferrari deve dire grazie al marchiano errore strategico della Mercedes, d’accordo. Ma adesso Vettel, splendido vincitore, dispone della splendida SF70H, frutto di una rivoluzione industriale voluta a tutti i costi dal presidente Sergio Marchionne con Arrivabene e Binotto manager di navigata esperienza. Una Ferrari con le carte in regola per disputare un Mondiale con i fiocchi. La Ferrari è tornata a vincere dopo 553 giorni di astinenza dal lontano GP di Singapore del 2015, sempre con il tedesco Vettel.

Vettel a 215 di media oraria

Sebastian vettel, adesso leader con 25 punti nel Mondiale, ha preceduto Hamilton di 9″975 e di 11″250 Bottas. Quindi Raikkonen, quarto, a 22″393 e via via Verstappen, Massa, perez, Sainz, Kvyat, Ocon, Hulkenberg e un sorprendente Giovinazzi dato in prestito, all’ultimo minuto, alla Sauber Ferrari. Il giro più veloce l’ha firmato Raikkonen in 1’26″536 alla media oraria di 220,605 kmh. I leader della corsa sono stati Hamilton dal 17° al 22°, Vettel il 23 e il 24° giro, Bottas (25°), dal 26° al traguardo vettel. Quest’ultimo raggiunge a quota 4 vittorie con la Ferrari John Surtees, Clay Regazzoni e Eddie Irvine. Dopo aver tagliato il traguardo vettel ha urlato in italiano <Forza Ferrari>. Poi durante le interviste ha detto: <Questa vittoria è per tutti noi, per quelli in pista e per quelli a Maranello. Grande lavoro, grande macchina. Sono molto felice, questo successo è stata una bella sorpresa. Abbiamo lavorato molto bene, sempre duramente, in fabbrica molti hanno perso il sonno. In scuderia c’è una passione infinita>. Per la cronaca Seb ha deciso di chiamare Gina la sua vettura. <E’ bella, procura emozioni nel guidarla e con le nuove gomme Pirelli fila che è un piacere>. Finalmente l’anno nero 2016 sembra allontanarsi. Nell’ultima volta che in Australia la Ferrari aveva vinto al debutto, nel 2007, con Raikkonen, è finita col finlandese iridato. Negli ultimi 27 anni ben 19 volte il vincitore del primo GP si è poi preso il titolo. <Solo il lavoro di gruppo permette di raggiungere questi traguardi> – ha commentato a fine gara Sergio Marchionne. Hanno suonato le campane a Maranello e l’ex presidente Montezemolo ha sottolineato che <è stata una vittoria chiara e meritata>. Briatore, ex capo Renault in F1: <Avete stupito tutti, bravissimi, continuate a stupire>.

Hamilton, problemi di grip

<Ho avuto un problema di grip ed ho dovuto sostituire otto giri prima di vettel. Poi sono rimasto bloccato nel traffico. Con queste nuove regole e nuove auto è difficile effettuare i sorpassi> – così ha commentato Hamilton. L’inglese però ha incassato con sportività la sconfitta. <Siamo stati sempre vicini e abbiamo perso solo con un piccolo margine. Sarà una battaglia ravvicinata con la Ferrari>. In F1 finalemnte si è rotta la monotonia. Prossimo appuntamento il 9 aprile a Shangai nel GP di Cina. Non l’hanno presa bene, invece, Toto Wolf, capo della Mercedes e il consulente Niki Lauda. Un plauso va rivolto ad Antonio Giovinazzi, 23 anni, da Martina Franca, che è stato complimentato da Raikkonen. Giovinazzi ha impressionato per l’atteggiamento e per la freddezza dimostrata in corsa finendo tutti i 58 giri senza alcun errore e piazzandosi dodicesimo precedendo Vandoorne. Fra i ritirati Grosjean (perdita acqua), Palmer (freni), Ericsson, Ricciardo (elettronica), Alonso (problemi alla carrozzeria). La differenza più evidente fra la Ferrari e la Mercedes è il passo, ovvero la distanza tra l’asse della ruota anteriore e quella posteriore. A Maranello hanno scelto un passo più corto dei rivali, privilegiando una maggiore guidabilità. Mossa azzeccata e felice.

I colori rosanero in F1

Ha portato bene il gemellaggio col Palermo Calcio della Force India. Perez e Ocon hanno infatti chiuso settimo (a un giro dal vincitore) e decimo (sempre ad un giro) con la maglia rosanero. Ma non è tutto: Perez figura adesso nel Mondiale Piloti a quota 6 punti, Ocon a quota 1. La Force India nel Mondiale Costruttori è quinta con 7 punti preceduta da Ferrari, Mercedes, Red Bull e Williams. Perez in particolare si è inventato una manovra da applausi su Kvyat e Sainz. Il giro più veloce di Perez è stato cronometrato in 1’28″336 (56°) e quello di Ocon in 1’28″475 (55°).
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