Le navicelle spaziali

Si ricomincia da zero a metà del Mondiale di F1. Solo un punto di vantaggio di Vettel su Hamilton (177 a 176). A Silverstone le due Mercedes di Hamilton e di Bottas, primo e secondo sul traguardo, sembravano delle navicelle spaziali.

Lewis, oltre a vincere alla grande (ad oltre 221 di media oraria), ha firmato il giro più veloce (il 48° in 1’30″621 a 234,025 kmh), è stato leader della corsa dal primo al traguardo, ha firmato il quarto sigillo in quattro anni, ha conseguito il quinto successo come solo Prost riuscì in passato, è stato il dominatore in qualifica, è stato l’autore del terzo Grand Chelem stagionale, che in passato, hanno ottenuto solo Jim Clark, Alberto Ascari e Nigel Mansell. In tutti e tre questi precedenti chi ha ottenuto tre Grand Chelem in un campionato ha poi vinto il Mondiale. Il pubblico si è entusiasmato perdonandogli l’assenza a Trafalgar Square e lui ha ringraziato con un dopo corsa stile Hollywood <tuffandosi> letteralmente sui fans. Elogiato anche fuori pista quando ha dedicato la vittoria a Billy Monger, il giovane rimasto amputato in F4 e ad un’altro ragazzo malato di tumore arrivato dal Sud Africa. Hamilton ha preceduto Bottas, uno straordinario compagno di squadra, di 14″063. Un Bottas che alla vigilia aveva detto che con una monoposto così perfetta il podio non era un miraggio. E così Bottas, terzo nel Mondiale, si ritrova terzo con 154 punti. Un Bottas che è risalito dal 9° al posto d’onore ma che ha pure ammesso di avere avuto una buona dose di fortuna nell’epilogo con la foratura di Raikkonen. Le due monoposto tedesche hanno dimostrato di migliorare ogni weekend.

Podio per Raikkonen

Il finlandese della Ferrari, terzo al traguardo, a 35″ da Hamilton, sembrava una sfinge nel dopocorsa. <La solita sfortuna che ci perseguita da tempo> – ha commentato – tutto sembrava andare bene, il vantaggio su Bottas era buono e il secondo posto sembrava cosa fatta.
Poi il guaio imprevisto alla gomma. Sul traguardo poi Verstappen, Ricciardo, Hulkenberg, Vettel, Ocon, Perez, Massa, Vandoorne, Magnussen, Grosjean, Ericsson, Kvyat, Stroll e Wehrlein. Ritirati Palmer nel giro di formazione, Sainz ed al 32° giro Alonso per problemi di alimentazione. Prossimo appuntamento il 30 luglio a Budapest nel GP d’Ungheria su una pista favorevole, secondo le statistiche, alla Ferrari. Una Mercedes molto efficiente a livello di aerodinamica. Vettel si è lamentato che nel giro di formazione i frenni hanno preso fuoco per una piccola perdita di olio. Le fiamme hanno surriscaldato le gomme che hanno perso aderenza e quindi non è stato possibile per il tedesco attaccare come avrebbe voluto, perdendo la posizione su Verstappen.

Vettel settimo

Un piazzamento che brucia per Sebastian, una pesante sconfitta per la Ferrari. E speriamo che il GP di Gran Bretagna non segni una versione di tendenza a favore della Mercedes, come ha giustamente osservato nella sua analisi Pino Allievi sulla Gazzetta dello Sport. Era il 49° giro quando Raikkonen ha visto staccarsi un pezzo del battistrada della gomma anteriore sinistra ed è stato costretto ad effettuare una sosta. Successivamente si è registrata una escursione sull’erba di Vettel a causa di un imprevisto afflosciamento della gomma che poi è dechappata costringendolo a procedere su tre ruote in mezzo alle scintille per quasi ungiro. Kimi ha attenuato i danni grazie anche alla sosta di Verstappen mentre Sebastian, alla fine, da quarto che era ha chiuso in settima posizione ottenendo quei sei punti che gli hanno permesso di sedersi ancora aul trono del Mondiale Piloti. 
<Questa corsa  – ha puntualizzato con amarezza Vettel – è da considerarla un allarme anche se il passo lunghissimo della monoposto tedesca si è trovata a proprio agio sulla pista inglese. Dobbiamo lavorare a testa bassa in particolare sulle qualifiche. Nel Mondiale Costruttori, la classifica che ha più valore per il presidente della Ferrari, Marchionne,  Mercedes ha preso il largo con 330 punti, quindi Ferrari (275) e Red Bulla a 174 punti. Ancora una volta Ricciardo è stato maiuscolo con la Red Bull terza forza in campo: finire quinto al traguardo partendo in 19esima posizione è veramente una impresa, dopo una gara tutta all’attacco.

 

Inchiesta Pirelli

In una nota Pirelli, fornitore unico delle gomme utilizzate nel Mondiale di F1, <spiega che sono in corso analisi approfondite 

insieme a Ferrari, per capire fino in fondo le cause dei due problemi di natura diversa l’uno dall’altro occorse a Raikkonen e vettel nel finale del Gran Premio>. Entrambi hanno avuto un problema al pneumatico anteriore sinistro. Raikkonen ha effettuato un pit-stop tardivo che gli ha permesso comunque di salire sul podio mentre Vettel è entrato ai box con la gomma forata perdendo delle posizioni in classifica. <Epilogo amaro per entrambi i piloti Ferrari. E’ un vero peccato – ha evidenziato il responsabile Car Racing di Pirelli, Mario Isola – e ovviamente il problema sarà esaminato insieme al team per individuarne le cause. La corsa ha avuto un ritmo impressionante, con il giro più veloce che è inferiore comunque quasi cinque secondi rispetto al record in gara nel 2016>.

Luci fioche sulla stampa

Per leggere cosa è accaduto nel GP di Silverstone bisogna arrivare a pagina 32 nella Gazzetta dello Sport. La copertina del quotidiano sportivo ha acceso i riflettori sul calcio (Milan boom, ora Morata è vicino), sul tennis (con Federer entrato nella leggenda a Wimbledon), ancora sul pianeta calcio (mercato con lo sprint Juve), sul nuoto (con l’Italia delle facce di bronzo), sul ciclismo (Tour di Francia dove Aru non approfitta della rottura della ruota della maglia gialla Froome).
Anche Su Repubblica la F1 ha un ruolo secondario: prima della Ferrari tutto lo spazio è per Federer e per i tuffi ai Mondiali di Budapest. La doppietta delle Mercedes ha dunque messo in cantina, ha ridimensionato la Formula 1 dopo quanto accaduto a Silverstone. E così anche sulla maggior parte delle altre testate nazionali. In tv su Rai2, Franzelli e Capelli, nel dopocorsa, hanno analizzato con professionalità quanto accaduto in pista.
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