Targa Florio Australia: i retroscena del Tribute in programma a novembre

Targa Florio Australia dal 29 novembre al 3 dicembre, presentata in California ma in Italia non sapevano nulla

La Targa Florio “emigra” in Australia? La notizia, di un “tributo” alla corsa più antica del mondo di prossimo svolgimento nello Stato di Victoria, è rimbalzata dalla California sui social ed era contenuta in poche righe di un articolo apparso martedì mattino sul sito internet  de “Il Giornalehttp://www.ilgiornale.it/news/politica/usa-sfila-bentley-rubata-saddam-1432634.html ed a firma di Cesare Gaspari Zezza.  L’articolo raccontava la storia della Bentley appartenuta a Gheddafi, nell’ambito delle cronache sul concorso di eleganza di Pebble Beach conclusosi domenica scorsa. La singolarità dell’accaduto – come scrive il cronista – è che la presenza del raro esemplare  (l’unica S1 Continental Park Ward Drophead Coupé del 1958,  ancora circolante delle 31 prodotte dalla Casa inglese) era stata “annunciata con una mail ad un migliaio dei giornalisti accreditati all’evento, di questi, solo una ventina hanno ritenuto di doversi presentare sabato mattina alla «preview» in sala stampa. Forse non ci sarebbero stati neanche quei pochi se successivamente non fosse stato presentato il tributo alla Targa Florio che si svolgerà alla fine di novembre in Australia“. Gasparri non ha dato troppo peso alla “notizia” di una Targa estera – non sarebbe la prima volta perchè alla fine degli anni ’80 sull’Isola di Awaji in Giappone venne organizzata una “Targa Florio” ed alla quale presenzieranno Nino Vaccarella e l’allora Presidente dell’ACI Palermo Lucio Messina – ma questa non è sfuggita all’attenta lettura di un’altro giornalista Gianfranco Mavaro, il quale l’indomani – mercoledì –  l’ha rilanciata su Facebook domandando (e domandonsi) se “qualcuno ne sapesse qualcosa“. Nel giro di pochi minuti della “Targa Florio Tribute” si è appreso tutto o quasi perchè i più rapidi hanno subito individuato il sito  https://www.targaflorioaustralia.com e ovviamente anche la pagina Facebook https://www.facebook.com/TargaFlorioAus/

Un “Tributo” alla Targa Florio in un Continente lontano non ha nulla di negativo per la promozione del brand e della manifestazione, e anzi potrebbe pure meritare un “giro del mondo”. La nota decisamente stonata è che l’opinione pubblica, i veri “proprietari” della Targa Florio – ovvero gli appassionati e quelli siciliani in particolar modo – e gli “addetti ai lavori”, abbiano dovuto apprendere di questa iniziativa, per caso. Le congetture si sprecano. Anche perchè nel contempo è iniziata la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Direttivo dell’AC Palermo (i soci dell’ente voteranno sabato 16 dicembre), e le polemiche imperversano.

Alla conferenza stampa non c’era nessun rappresentante italiano ma solo il Ministro dello Sport dello Stato di Victoria, che finanzia la manifestazione, ed un’altro rappresentante dell’organizzazione australiana.  La manifestazione è pronta e sul sito internet vi sono tutti i dettagli.  Programma, caratteristiche, costi di iscrizione, oltre ai loghi di ACI. ACI Sport, e Aci Storico (ma non di AC Palermo),  e delle due società organizzatrici fra cui l’italiana Meet Comunicazione di Alessandro Casali (che organizza la “Coppa d’Oro delle Dolomiti” ed ha collaborato anche per la 100° edizione della Targa Florio), oltre al gruppo Isteem.

Sicilia Motori ha voluto approfondire la questione.  Abbiamo pertanto raggiunto al telefono il Presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani, e quello dell’AC Palermo Angelo Pizzuto.

Presidente Sticchi: in Sicilia ci si preoccupa che la Targa Florio vada via dalla Sicilia?

Certe sciocchezze non si possono neppure pensare – sbotta Sticchi – la Targa Florio ha senso di esistere solo in Sicilia, e l’ACI si è impegnata direttamente e con investimenti generosi per difenderla, sostenerla, ed assicurarne il proseguo. Quella Austrialana, iniziativa per la quale io sono parzialmente favorevole se non con un progetto di lungo termine, è una opportunità promozionale per il brand e per la corsa. Alla scorsa edizione erano presenti anche i massimi rappresentanti del Cams (la Federazione Australiana), che peraltro conosco personalmente e con i quali abbiamo rapporti di amicizia, e conosco le loro capacità organizzative. E’ nata una conversazione su una possibilità di questo tipo. Poi è seguito uno scambio di corrispondenza con l’AC Palermo che ha risposto ad una precisa richiesta, in maniera condivisibile. Che gli organizzatori abbiano inserito i nostri loghi mi appare strano perchè ad oggi non c’è nulla di definitivo e firmato

Ma intanto la manifestazione è stata presentata, c’è un sito, il programma, raccolgono le iscrizioni. Com’è possibile tutto questo a vostra insaputa?

Non è a nostra insaputa, ma certo è un passo avanti non coordinato e che adesso mi preoccuperò di verificare. Oltreutto vi sono molti punti da chiarire. Intanto il nostro contratto con l’AC Palermo scadrà alla fine del prossimo anno. Prima della scadenza del mandato di questo Consiglio vorrei discutere e ratificare il futuro anche per programmare al meglio. E siccome ACI ha investito molto nella Targa Florio, il fee (del quale non è dato conoscere l’entità n.d.r.) che gli organizzatori australiani dovranno versare, è da vedere se dovrà andare all’AC Palermo o all’ACI. Ma soprattutto dobbiamo capire se e come proseguire in questa collaborazione. E anche con gli australiani capire a chi spetta firmare il contratto”

L’ACI Italia quindi non molla la Targa Florio? Ed il rally resterà nel CIR nonostante l’annullamento della scorsa edizione?

Non c’è motivo per cui la Targa debba uscire dal CIR e stiamo già lavorando per la prossima edizione. Ci stiamo interrogando sull’opportunità di separare il rally dalla gara di regolarità, ma non siamo sicuri che sia una buona idea. Ma ripeto dobbiamo guardare ancora più avanti e l’internazionalizzazione attraverso “Tributi” come quello australiano può essere una straordinaria opportunità. Non stiamo togliendo ma semmai stiamo aggiungendo. Dobbiamo certamente stabilire regole e ruoli precisi

Dal Presidente nazionale a quello palermitano, Angelo Pizzuto.

Non vi sembra inopportuno che i vostri licenziati, gli appassionati, debbano apprendere di una “Targa” australiana per caso? Non sarebbe stato logico divulgare la notizia?

Non possiamo sapere cosa fanno gli australiani i quali non ci hanno avvertiti. Ci era parso di capire che il Ministro dello Sport avrebbe annunciato l’iniziativa nel suo Paese. Dopo conversazioni informali con i rappresentanti del Cams durante la scorsa Targa Florio, abbiamo ricevuto una lettera contenente una proposta solo nei giorni scorsi ed a questa abbiamo risposto concordando tutto con il Presidente Sticchi Damiani. Ad oggi non c’è un contratto, non c’è nulla di definito. Oltretutto con il Consiglio in scadenza non potevo impegnare l’AC Palermo oltre il 2017“.

Spiegazioni che ovviamente non convincono del tutto o comunque evidenziano qualche lacuna. La manifestazione è in programma dal 29 novembre al 3 dicembre. E’ riservata ad auto di interesse storico e si articolerà su quattro prove speciali lungo un percorso complessivo di oltre 1000 chilometri, che  dalla capitale Melbourne si trasferirà alla foresta di Geelong, e poi attraverserà alcune delle regioni più “iconiche” – si legge sul sito –  di Victoria, tra cui Peninsula Bellarine, Great Ocean Road, Penisola di Mornington, Yarra Valley e Dandenong Ranges, per poi concludersi a Melbourne.

Ovvio che si tratta di un programma studiato e preparato da mesi – molto probabilmente con un importante ruolo di collegamento da parte della Meet di Casali – e che sia l’ACI Italia sia l’AC Palermo ne avrebbero dovuto dare notizia, visto che di fatto essa era già resa pubblica dagli organizzatori australiani ancora prima della conferenza stampa. L’avessero fatto sarebbe stata una buona notizia per la “Targa Florio“, mentre così ha sollevato un polverone che l’imminenza dell’elezioni all’AC Palermo, ha ingigantito e le polemiche non si placheranno.

La buona notizia, a nostro avviso, è che la 102° edizione della Targa Florio-Rally non è in forse, così come la validità nel massimo Campionato della specialità, e che l’ACI non voglia privare l’AC Palermo dell’indispensabile sostegno finanziario oltre che organizzativo.

Ed è positiva anche l’ulteriore constatazione che la “Targa Florio” resta un marchio rinomato, di notorietà internazionale, e troviamo utile che esso venga sfruttato bene ed al massimo del proprio potenziale, sia per accrescerne ulteriormente il prestigio e la fama, ma anche per contribuire a sostenere l’attuale edizione.

Che poi vi sia stato un difetto di comunicazione, e nei processi,  questo è evidente e se “quattro righe in cronaca” sono state utile a fare – adesso – un po’ di chiarezza, seppure tardiva e non ancora completa, ben venga.

Adesso sappiamo tutti che dopo l’edizione speciale giapponese https://www.youtube.com/watch?v=e1qHD5KRZMQ

ve ne sarà una Australiana e chissà in futuro anche in altri Continenti. L’importante è che quella vera, quella che continua la tradizione e la numerazione, resti il rally (e non la gara di regolarità!), e ovviamente sulle pur disastrate strade delle Madonie. Per quanto ancora possibile. Ma questo è un’altro capitolo e non riguarda solo la corsa.

Agli appassionati se i diritti per lo sfruttamento del marchio vadano all’ACI Italia o all’AC Palermo, interessa poco.  Certo, ai palermitani, farebbe piacere poter avere anche una delegazione provinciale finalmente risanata anche attraverso i proventi della “Targa Florio“. Il cui marchio è di proprietà dell’AC cittadino, mentre l’utilizzo anche commerciale  dell’ACI nazionale sino a tutto il 2018. Si tratta però di un patrimonio non solo sportivo ch’è pubblico e non privato. Dunque non sempre si dovrebbe fare ciò che si vuole. Anche se ciò dovesse risultare ineccepibile, ci vuole trasparenza come in tutto ciò ch’è pubblico.

Dario Pennica

 

 

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