Andrea Nucita: il racconto agrodolce del suo Montecarlo

Andrea Nucita ritiro Montecarlo

Gli equipaggi che sono riusciti a portare a termine l’86° Rally di Montecarlo, vinto da Sébastian Ogier (Ford Fiesta WRC),  con a fianco il navigatore di origini siciliane Ingrassia, stanno facendo “passerella” sulla pedana di arrivo a Monaco, mentre a 400 km di distanza Andrea Nucita sta cercando consolazione dalla cocente delusione del ritiro di ieri proprio lungo la prova speciale che lo aveva portato in cima all’attenzione generale,  rifugiato negli affetti di famiglia. Come comprensibile ha poca voglia di parlare il pilota di Santa Teresa Riva, da tre anni trasferitosi in Piemonte a Domodossola, raggiunto telefonicamente mentre si appresta ad andare al ristorante per il pranzo domenicale con la  moglie Sara Cottone e la piccola Charlotte.

Andrea Nucita oggi in famiglia dopo il ritorno a casa dal Montecarlo

Andrea Nucita incredulo dopo avere appreso il tempo fatto segnare nella prova di Corps

La prima domanda è d’obbligo: come stai?
Adesso bene. Ma non nascondo l’amarezza di non essere riuscito a tagliare il traguardo, che in una gara come il Montecarlo è già un successo. Aldilà del risultato non me la sono presa più di tanto però perché tutti noi, io,  Marco (Vozzo, il navigatore ), ed il team Bernini abbiamo dato il massimo.  Ci siamo impegnati anche quando la nostra 124 Abarth RGT faceva i capricci ed i meccanici sono stati bravissimi a sostituire la testata in 50 minuti. Non abbiamo nulla da rimproverarci. Non abbiamo colpe per quanto accaduto.
Ma esattamente avete individuato il motivo della panne decisiva?
Non ancora. Si è trattato di un guasto elettrico, perchè l’auto si è spenta e non è più andata in moto. Eravamo al settimo chilometro della stessa prova speciale (quella di Corps, numero 9 in ordine di svolgimento), dove ieri abbiamo fatto segnare il 4° miglior tempo assoluto, e che in questo caso era la prima speciale del secondo giro.  Eravamo in netto recupero ed ormai a soli due minuti dal francese Chamin, rispetto al quale eravamo partiti con un distacco di di 20′ circa di penalità subite per avere dovuto affrontare il superally nella prima giornata.
Torniamo al tempo sensazionale di ieri. Quando avete avuto contezza dell’impresa compiuta?
Un po’ dopo l’uscita dalla prova. Adesso non hai il tempo subito, e pur essendo consapevoli di avere fatto tutto bene, senza errori, tenendo la linea sulla neve per non perdere trazione avendo solo motricità posteriore, e quindi guidando al meglio delle possibilità, speravo in un buon tempo ma non come quello che poi abbiamo visto sui siti dei tempi. Eravamo ovviamente felici, ma ancora di più orgogliosi di avere riportato in alto il tricolore (c’erano solo sei equipaggi italiani al via del Monte quest’anno, ed un’altro siciliano il navigatore di Patti Giovanni Cottone che ha corso a fianco di Andrea Coti su una DS3 che hanno concluso 47° assoluti n.d.r.) per la gioia dei tanti appassionati.


Moltissimi giunti dalla Sicilia…
Una cosa incredibile! Mi viene la pelle d’oca solo a pensarci, all’assistenza a sera erano almeno in 15o gli spettatori che ci incitavano e filmavano. Sui social poi una reazione ed un seguito incredibile. Commovente.
Archiviato questo debutto stagionale, c’è adesso un programma per il 2018?
Non ancora. Stiamo lavorando su due diverse ipotesi, una con l’Abarth seguita da Bernini o con una vettura da assoluto nel CIR o all’estero. Dipende ovviamente dagli sponsor e decideremo insieme alle persone ed ai partner che lavorano insieme a me. Intanto c’è da fare un grande lavoro di sviluppo con la 124 Rally.
Ti vedremo in azione alla Targa Florio?
Ovviamente mi piacerebbe esserci, è una priorità personale, ma dipenderà dal programma che sceglieremo o comunque dall’avere nel caso la data libera da altri impegni.
Cosa ricorderai in particolare di questo Montecarlo?
Tutto. Dall’inizio alla fine. La gara in ogni momento, gli incoraggiamenti, ed il seguito di tantissimi appassionati ed amici. Mi hanno regalato sensazioni bellissime che non potrò mai dimenticare. Davvero mi è spiaciuto più per loro essere stato costretto al ritiro che per noi tutti.

 

 

 

 

 

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