Targa Florio: tre domande al Presidente dell’AC Palermo

Targa Florio in vendita: tre domande a Pizzuto

Ci risiamo. Gira la  “notizia” – improbabile speriamo – dell’avvenuta vendita della Targa Florio, il “Comitato Pro-Targa Madonie” se ne preoccupa, ed emette un comunicato attraverso il quale chiede chiarezza. E l’aiuto della stampa affinché verifichi. 

Accordo vendita marchio_Comunicato per la stampa

L’Automobile Club Palermo per rispondere – indirettamente – sceglie un post sulla propria pagina Facebook,

 

ma più per manifestare la propria irritazione (comprensibile se la notizia non è vera, come pensiamo e ci auguriamo), riproponendo una smentita di maniera che non convince (perché in passato si è tentato di negare l’evidenza).  E soprattutto non coglie l’opportunità di fornire una volta e per tutte  informazioni chiare ed esaustive. E allora ci riproviamo. 

Rivolgendo tre domande semplici ad Angelo Pizzuto, Presidente dell’AC Palermo:

  1. Le attività per la vendita della Targa Florio all’Automobile Club d’Italia si sono interrotte e non se ne fa più niente o proseguono?  In questo secondo caso:
  1. L’ACI ha individuato l’advisor per la valutazione della Targa Florio? Se si, e se questi ha concluso il suo lavoro, quanto è stata valutata la Targa Florio (in milioni di euro, perché per altri aspetti meno materiali il valore è incalcolabile)?
  2. Nell’eventuale atto di vendita verranno inserite le clausole a tutela della corsa e della regione, ovvero                                                                                                                                                                 a) che la Targa Florio (quella che prosegue la numerazione) si svolgerà sempre in Sicilia?                                                                                                                                 b) che la Targa Florio con numerazione progressiva sarà sempre una corsa vera (un rallies oggi) e non una semplice gara di regolarità?                                                                                                                                                            

Se il Presidente dell’AC Palermo riterrà di rispondere in maniera convincente, e dovrebbe avvertirne il dovere visto che amministra un ente pubblico non una società privata e l’oggetto dell’attenzione generale è un bene di interesse collettivo, si porrà fine a dubbi ed insinuazioni. Con buona pace di tutti.  Magari verremo anche rassicurati. Non solo noi,  ma quella parte dell’opinione pubblica che ha a cuore le sorti della “Targa”.

Ripeto un opinione personale (per quel che vale): se l’AC Palermo è obbligato – dalla situazione di bilancio – a vendere la Targa Florio (e ciò dispiace comunque), meglio sia l’ACI a comprare. Avendo mezzi economici, relazioni e competenze per assicurare un futuro sereno e prosperoso alla corsa più antica del mondo.  Ma con le condizioni di cui sopra e sopratutto se il passaggio di proprietà potrà comportare un giorno, la massima valorizzazione del rally (desideriamo il Mondiale per essere chiari), invece che vederlo penalizzato a favore della “classica”. Ch’è il nostro timore principale. Per questo motivo ci piacerebbe che a comprare fosse la Regione Sicilia, che poi ne ceda l’utilizzo all’infinito ad ACI ovviamente con un canone annuo che nel tempo ripaghi l’investimento e crei un vantaggio per le casse dell’amministrazione.

Così da scongiurare del tutto il rischio “emigrazione”.  Per evitare il quale non possono  bastare le parole. Seppure d’onore. Alla forma orale è necessario segua quella scritta anche per obbligare chi ci sarà in un futuro oggi lontano.

Restiamo “in fiduciosa attesa” come si scrive in questi casi.

Dario Pennica 

 

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