Le Mans: la 24 Ore raccontata da Steve McQueen

“Le Mans” è un film di Steve McQueen

“Le Mans” rappresenta un vero e proprio documentario sulla corsa di durata più famosa al mondo. Durante le riprese il regista originario John Sturges abbandonò il set per le divergenze di sceneggiatura con McQueen.

Il primo voleva dirigere una storia d’amore con la corsa sullo sfondo. L’attore voleva che la gara fosse al centro della storia. A Sturges subentrò Lee H. Katzin che realizzò il film voluto da McQueen. Le riprese furono girate quasi totalmente nell’estate del 1970, pochi giorni dopo la gara vera e propria. Per le scene furono adoperate vere auto da corsa, molte delle quali avevano partecipato alla competizione.

La Solar Production iscrisse anche una Porsche 908/2 (la stessa con cui McQueen e Peter Revson avevano conquistato il  secondo posto alla 12 Ore di Sebring pochi mesi prima) dotata di cineprese per i camera-car. Tra le curiosità, per tutta la durata del film il protagonista indossa il cronografo “Monaco” della marca svizzera Heuer. L’orologio è diventato un vero oggetto di culto per i collezionisti.

A distanza di oltre 40 anni, inoltre, i capi d’abbigliamento  sono di moda tra gli appassionati.

le mansLe Mans: il racconto del film

Il pilota Michael Delaney giunge a Le Mans per partecipare alla “24 Ore“. La storia è introdotta dalla voce narrante che descrive le caratteristiche della corsa e un solitario Delaney che percorre una parte del circuito normalmente aperta alla viabilità ordinaria. Tra gli spettatori della gara sarà presente la vedova di Belgetti, un pilota morto l’anno precedente su quello stesso circuito nel corso di un incidente nel quale rimase coinvolto il protagonista.

Al “via” il pilota scatta in testa con la sua Porsche numero 20. Durante il turno del secondo pilota, si concede un breve momento di riporto ai box, durante il quale scambia alcune parole con la vedova di Belgetti. Nel frattempo, la corsa viene caratterizzata da una serie di incidenti provocati dall’asfalto viscido per la pioggia.

Ritornato alla guida, Delaney perde il controllo della propria vettura che esce distrutta dall’impatto. Approfittando di una sosta della Porsche numero 21 pilotata da Ritter. Il dirigente della casa tedesca ne sfida la guida per l’ultima frazione a Delaney. Al termine delle 24 ore di corsa, risulta vincitrice la Porsche numero 22 di Larry Wilson, mentre Delaney si piazza al secondo posto, precedendo la Ferrari numero 8 di Eric Staler.

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