PERGUSA Premio Pergusa, quando si correva sulla “Cravatta”

Premio Pergusa e la “prima” grande gara ennese degli anni ’50

Tratto da Sicilia Motori – Anno IX n. 6 (109) Giugno 1990

di Luigi Barbarino – Riproduzione riservata

Erano i primi anni ’50 ed Enna era una cittadina operosa dove tutti si davano da fare per rimediare ai danni della grande guerra e rimanere al passo coi tempi. L’auto­mobilismo, allora, era uno sport d’elite, quindi non vi era migliore occasione di organizzare una gara auto­mobilistica per dimostrare che anche Enna era viva. Così grazie all’impegno dell’Automobile Club di Enna e del Comune nac­que, nel 1949, il «Premio Pergusa», intitolato all’omo­nimo lago sulle rive del quale qualche anno piu tar­di, sarebbe sorto l’autodro­mo.

premio pergusaIl Premio Pergusa

Il «Premio Pergusa» si disputava su un circuito di quattordici chilometri, con partenza in piazza S. Fran­cesco ad Enna. Si scende­va poi lungo la via Pergu­sa al bivio di S. Anna, do­ve ci si immetteva nella S.S. 1 i7 bis in direzione Leonforte, fino al bivio Mi­sericordia. Quindi si ritor­nava verso Enna lungo la S.S. 121 lino al bivio Ka­muth, dove ci si dirigeva verso la «panoramica», poi via S. Agata e infine piazza S. Francesco.

Il circuito, da ripetere venti volte, era molto impegnativo, tanto che i concorrenti giunge­vano stremati all’arrivo, ed era anche facile da segui­re per il pubblico, che af­facciandosi dal belvedere Marconi o dal Castello di Lombardia poteva vedere quasi interamente la gara. Fin dalla prima edizione il successo di pubblico fu enorme, ed in tanti accor­revano dai paesi limitrofi ad assistere alla «cravatta» ennese, cosi chiamata per lo strano disegno del trac­ciato. Per meglio farvi ca­pire che atmosfera aleg­giasse alla mattina della gara abbiamo estrapolato dal commento del com­pianto Luigi Restivo su «La Sicilia» del lunedì del 30 agosto ’54 queste righe.

<<Parlare del movimento di gente e di macchine, nell ‘ac­correre quasi frenetico di ognuno alla ricerca del po­sto strategico dei concitati ul­timi ordini, del rumore dei diffusori, dei rapidi e labo­riosi movimenti del comples­so organizzativo, è come ac­cennare al preludio di una sinfonia avente per tema fon­damentale il rombo dei mo­tori, lanciati sui tornanti, una sinfonia che si snoda progressiva­mente sul rigo dell’asfalto della “cravatta” ennese».

La prima competizione

La prima edizione della compe­tizione si disputò nell’agosto del 1949, sulla distanza di dieci giri, che sembrava ot­timale, data la difficoltà del percorso, mentre i concor­renti della classe 750 dove­vano percorrere solamente cinque giri. Si imposero il messinese Franco Donato fra le 750, e l’accese Nicola Musumeci su Maserati nella graduatoria assoluta, e la la vittoria non fu mai messa in discussione, tanto grande era il divario tra loro e gli al­tri concorrenti. L’unico che avrebbe potuto impensierire Musumeci era il barone An­tonio Pucci che però dispo­neva di una Cisitalia 1100 po­co potente. Dal 1950 si optò per i venti giri, cosi era già un successo finire la corsa, come testimoniano i nove ri­tiri su diciannove partenti della seconda edizione ri­servata a vetture della classe 1100.

Il 20 agosto del ’50 si impose il barone Luigi Valenzano su Abarth, che staccò di olte tre minuti Cammarata su Cisita­lia. Nel ’51 la vittoria andò a Franco Cortese, che alla gui­da della stupenda Frazer Nash vinse con piu di un quarto d’ora di vantaggio su Nino Di Salvo, su Fiat Volpi­ni. Ed ecco che, a partire dalla quarta edizione dell’a­gosto del 1952, il «Premio Pergusa» diventa gara ambia dalle grandi case automo­bilistiche, che approfittando della disputa del «G.P. di Si­racusa» a pochi giorni di di­stanza mandano alla «cra­vatta» vetture semi-ufficiali e grazie alla vittoria di Luigi Bordonaro del ’52 la Ferrari entra nell’albo d’oro della manifestazione.

In verità sia il secondo arrivato, Nicola Musumeci, che il terzo, Giu­sepe Rossi, avevano tentato di mettere il bastone fra le ruote della velocissima ros­sa vettura di Bordonaro, che impressionato dal calore del pubblico e dalla festosa at­mosfera, fece della corsa ennese un punto fisso dei suoi programmi sportivi.

La quinta edizione della “Pirato Enna”

In­fatti nella quinta edizione è ancora lui l’uomo da battere, ma da Milano arriva un di­stinto quarantenne, destina­to a diventare uno dei beniamini del pubblico en­nese, Franco Bordoni, che a bordo di una Gordini 2300 Sport si aggiudica la corsa scendendo sotto le tre ore di gara, e relegando Bordona­ro al secondo posto a un mi­nuto, mentre terzo è ancora una volta Giuseppe Rossi. Nella sua galoppata trionfa­le Bordoni stabilisce, con 8’03” a quasi cento all’ora di media, il giro più veloce del­la corsa che nessuno, negli anni a venire saprà migliora­re.

Nel 1954 la musica non cambia e Bordoni, passato frattanto ad una Gorghini 3000, si riconferma vincitore abbassando ulteriormente il record sulla distanza che già gli apparteneva, ma stavol­ta deve sudare le proverbia­li sette camicie per aver ragione di Luigi Bellucci su Maserati 2000, staccato di mezzo minuto, e di Clemen­te Biondetti su Ferrari, auto­re del giro più veloce e ritiratosi dopo essere stato al comando.

La partecipazione di Maria Teresa de Filippis

Il sardo, pilota del Cavallino Rampante, era sceso in Sicilia con i favori del pronostico, ma a causa di un inconveniente mecca­nico non riuscì a concludere la gara alla quale non poté partecipare l’anno successi­vo, poiché un male incurabi­le lo stroncò. Ma l’edizione del ’54 rimase memorabile anche per la presenza di una donna, la napoletana Maria Teresa De Filippis, beniamini del pubblico en­nese, Franco Bordoni, che a bordo di una Gordini 2300 Sport si aggiudica la corsa scendendo sotto le tre ore di gara, e relegando Bordona­ro al secondo posto a un mi­nuto, mentre terzo è ancora una volta Giuseppe Rossi. Nella sua galoppata trionfa­le Bordoni stabilisce, con 8’03” a quasi cento all’ora di media, il giro più veloce del­la corsa che nessuno, negli anni a venire saprà migliora­re.

Nel 1954 la musica non cambia e Bordoni, passato frattanto ad una Gorghini 3000, si riconferma vincitore abbassando ulteriormente il record sulla distanza che già gli apparteneva, ma stavol­ta deve sudare le proverbia­li sette camicie per aver ragione di Luigi Bellucci su Maserati 2000, staccato di mezzo minuto, e di Clemen­te Biondetti su Ferrari, auto­re del giro più veloce e ritiratosi dopo essere stato al comando.

La settima e ultima edizione

Ed eccoci alla settima ed ultima edizione, dell’agosto 1955. La Maserati partecipa con tre vetture, affidate a Bellucci, Bordoni e alla De Filippis, che nelle prove fan­no registrare i migliori tem­pi infliggendo distacchi abissali agli avversari. E i tre si giocano la vittoria in una splendida gara che vede al comando dapprima Belluc­ci, e poi, una volta ritiratosi il bresciano, Bordoni e la De Filippis alternati. Ed è il pri­mo che la spunta sul traguardo per appena venticinque secondi, mentre al terzo posto troviamo ancora Giu­seppe Rossi.

Dicevamo settima ed ultima edizione, ma in realtà dal 1958, con l’apertura del circuito auto­mobilistico il «G.P. Pergu­sa» si disputa sulla omonima pista ed è ormai giunto alla 34a edizione, ma le prime sette conservano una loro storia particolare, il cui fascino è legato all’au­tomobilismo di altri tempi, di cui, ormai, non rimane piu nulla. 

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