Siracusa: un ospedale al posto dell’autodromo

Siracusa dove adesso sorge l’ex-autodromo verrà edificato un ospedale 

Prepariamoci a dire definitamente addio a ciò che resta dell‘Autodromo di Siracusa. La nuova proprietà che si appresta ad acquisire l’area, un fondo d’investimento con sede in Australia ma sino ad oggi non operativo, ha altri progetti totalmente differenti da ciò che per anni si è sognato e non solo nella e fra gli appassionati della città aretusea. Dietro la sigla della Metaphor Corporation ci sarebbe l’imprenditore italo-australiano Ross Pelligra (42 anni, con origini che si incrociano fra le città natali dei nonni Catania, Messina, Floridia e Solarino) balzato alle cronache negli ultimi anni per avere acquistato il “Catania Calcio” ed ha puntato altri  investimenti (una cifra che oscilla fra gli 80 ed i 100 milioni) sulla “Perla Jonica” di Capo Mulini  con ricaduta sull’occupazione con 1000 posti di lavoro per la costruzione e 600 posti per la gestione della struttura (come dichiarato al quotidiano La Sicilia nell’intervista pubblicato lo scorso 16 giugno).  Attualmente le imprese di Pelligra oltre che in Austrialia sono operative in Asia, Medio Oriente, Sud Africa e Sicilia dove oltre a ciò ch’è già noto si candida anche al bando per l’area industriale Blutec (la fabbrica ex-Fiat) di Termini Imerese. 

Cosa vuol fare Pelligra a Siracusa?

Le intenzioni del gruppo che fa capo all’imprenditore Pelligra – e che abbiamo raccolto da fonte che desidera mantenere l’anonimato – al momento non le conosce neppure il Sindaco di Siracusa Francesco Italia, il quale attende di avere un incontro con i rappresentanti di Metaphor. Quel giorno probabilmente avrà conferma ufficiale della nostra indiscrezione e apprenderà che secondo Pelligra dove adesso sorge ciò che resta dell’Autodromo dovrebbe essere realizzato un Ospedale e tutto intorno, come ovvio e come forse obbiettivo primario, una serie di costruzioni civili. Forse villette. Ovvio che per procedere in questa direzione si imporrà una variazione al piano regolatore della Città di Siracusa che attualmente in quell’area prevede impianti sportivi. Come reagirà l’amministrazione aretusea di fronte alla proposta di Pelligra? Di rimettere in sesto l’Autodromo non se ne parla ed è un progetto ormai irrealizzabile. Non piacerà agli appassionati ma l’area potrebbe restare sempre come adesso un cimitero di speranze. Meno peggio forse dotare la città di una struttura di pubblica (se tale sarà) utilità. Che forse Pelligra (abbiamo tentato di metterci in contatto con l’imprenditore ma al momento anche a causa della differenza di fuso orario non è stato possibile, pronti ad ospitare un suo intervento ndr), darà in comodato gratuito o meno all’amministrazione in cambio di più lucrose licenze edilizie. Sarà un compromesso ma potrebbe essere utile all’intero comprensiorio. Un bel dilemma per il Sindaco che da noi interpellato ha detto: 

Autodromo: la dichiarazione del Sindaco Francesco Italia

Nel momento in cui l’area dell’Autodromo diventerà proprietà privata, il nuovo proprietario dovrà attenersi a ciò che prevede il regolamento urbanistico. E’ chiaro che qualunque progetto (al Sindaco non abbiamo rivelato la nostra informazione in quanto non proveniente da fonte ufficiale ndr) dovrà essere rispettoso del regolamento urbanistico e dei vincoli posti su quell’area sia sotto il profilo urbanistico che degli obblighi paesaggistici e dunque del parere della Sopritendenza. Non rispondo su ipotesi quindi non sapendo che intenzioni abbia la nuova proprietà non ho al momento nulla da dire in mertito. Mi esprimerò solo quando avrò notizie certe e che potrò verificare. Aspetto che mi si prospetti un progetto. In ogni caso qualunque modifica di destinazione d’uso passa prima all’esame del Consiglio Comunale e quindi da quello della Regione. E’ un iter lungo e complicato

Ma lei è rassegnato all’idea che la storia dell’Autodromo finisca qui?

Non mi sono affatto messo il cuore in pace. Ho lavorato ed ho dato una mano ad un progetto di ricostruzione e rilancio nella speranza che potesse prendere corpo, ma lo scoppio della guerra in Ucraina ha bloccato tutto. Da siracusano, da cittadino, da appassionato mi auguro però che il progetto della nuova proprietà riguardi e preservi la memoria storica di ciò che quel luogo è stato, la vocazione e l’identità. Ma ciò è cosa diversa dal mio ruolo di Sindaco

Ross Pelligra

Autodromo: una storia infinita che sembra stia finendo

Ma potrebbe rinascere l’Autodromo di Siracusa? Lo abbiamo chiesto al siciliano Walter Sciacca, già Amministratore Delegato di Imola negli anni della rinascita dell’impianto emiliano-romagnolo e attualmente fra i massimi esperti mondiali del settore. “L’Autodromo di Siracusa che conosco molto bene avendo in passato organizzato degli eventi sullo stesso per la natura in cui è ubicato ritengo che non abbia più possibilità di sviluppo in quanto si trova in un contesto ormai prettamente cittadino. Circondato da abitazioni private, strutture interne ed esterne all’impianto, con conseguenti problemi che possono accomunarlo a Imola e Monza relativamente all’eventuale rumorosità. Aspetto ancora più importante: anche volendo fantasticare per poterlo riportare in condizioni di attività e relative omologazioni per svolgere gare e altro servirebbero almeno 40 milioni di euro. Oggi è davvero complicato pensare di ammortizzare 40 milioni di euro più i costi di gestione che potrebbero ammontare ad almeno 1,5 milioni di euro l’anno, con la normale attività caratteristica di un autodromo. Anche perchè è impossibile poter pensare a Formula 1 o MotoGP anche perchè i calendari sono stracolmi anche nella lista di attesa. Gli appassionati si rassegnino non è colpa di nessuno ma l’Autodromo di Siracusa non ha speranze di tornare in vita. Lo prova il fatto che nessuno a livello nazionale si sia fatto avanti e sia l’ACI sia multinazionali del settore dopo le prime valutazioni si sono tirati indietro“.

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