Targa Florio: interrotto il rally, prosegue la Classica. Incomprensibile

Targa Florio: la nostra decisione di non dare alcun cenno di cronaca. O continuava tutto o si doveva fermare tutto. Disapproviamo la decisione di AC Palermo e AciSport

Quando ieri abbiamo appreso della decisione dell’organizzazione di sospendere il rally in corso, e non fare partire la successiva prova del regionale, pur non condividendo ci siamo sforzati di comprendere lo stato d’animo dei responsabili, e le ovvie preoccupazioni successive al dolore. Bisogna trovarsi in quei panni e con i riflettori puntati addosso, per capire. Qualunque decisione sarebbe stata oggetto di critica. Il silenzio è l’unica forma di rispetto. Silenzio, ma non solo dei motori.

Adesso però non comprendiamo. Che senso ha proseguire la “Classica” ma senza avere “spento” i cronometri, e quindi continuando anche con la parte agonistica?

Non ci riferiamo al pericolo, inesistente, ma allo spirito della competizione. Gli Organizzatori hanno chiesto l’opinione ai piloti ed ai team impegnati nella prova di Campionato Italiano (moderne e storiche), ed a quelli del “Regionale” in attesa? Pare di no.

E perché i partecipanti alla “Classica” stanno continuando? Perché sono tanti, perché i più fra loro vengono da lontano? E allora? E’ lutto, o no? Dev’essere rispettato il dolore, o no? Dev’essere espressa solidarietà concreta alle famiglie delle vittime, o no?

Due pesi e due misure? Forse si poteva continuare il raduno, ma bisognava interrompere i rilevamenti. Classifiche? E chi se ne importa? Cene e ricevimenti sono continuate ieri sera e proseguiranno stasera. Certo questi equipaggi hanno pagato anche questo (ma pure i concorrenti delle altre gare hanno pagato iscrizione e affrontato trasferte) e non possono essere lasciati digiuni, ma sarebbe stato il caso di abbassare i toni e spegnere le luci.

E smantellare tutto a Piazza Verdi. Forse gli appassionati dovrebbero disertare anche l’arrivo. Continuino pure a divertirsi. Da soli. Doveva essere silenzio e rispetto. Ci arriva il brusio. Voci stonate.                                                                                                                        Dario Pennica

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