Targa Florio Rally, si avvicina l’Europeo

Targa Florio rally, in salita le quotazioni per essere inserita nel Campionato Europeo 2026

La Targa Florio-Rally n. 120 potrebbe ritrovarsi fra le prove del Campionato Europeo Rallies 2026. Sarebbe un ritorno – dopo 20 anni dall’ultima edizione continentale – nell’ERC (oggi di livello decisamente alto rispetto ai decenni precedenti) della quale la “Targa” è stata prova dal 1984 al ’97 (con una parentesi nel 1996) e poi nel biennio 2005-2006. Quelle che sino a qualche giorno addietro erano logiche indiscrezioni, adesso diventano – come riferito da fonti affidabili – quasi certezza.

L’Automobile Club Italia (che ha facoltà di scelta ed è proprietaria del marchio Targa Florio) dopo aver valutato anche le potenzialità del “Regione Piemonte” (che quest’estate ha perso il suo principale animatore, Gil Calleri, rimasto ucciso in un incidente stradale) e “San Marino” (gara su terra ch’era stata presa in considerazione per stabilire un parità nella serie fra i due fondi stradali), avrebbe infine deciso di puntare sulla “propria” gara e sugli asfalti della corsa più antica del mondo per sostituire il rally “Roma Capitale” nel calendario europeo. Se, come pare, la gara laziale verrà promossa nel “Mondiale” in sostituzione della Sardegna, già dal prossimo anno e non dal 2027 come si immaginava inizialmente.

Reazioni: l’AC Sassari preferisce un altro Mondiale all’Europeo

In tal caso l’AC Sassari (e la Regione Sardegna che contribuisce con 2,4 milioni di euro) che coadiuva ACI nell’organizzazione del Rally d’Italia, non sarebbe interessata ad organizzare una prova di Campionato Europeo preferendo concentrarsi sulla prova del Mondiale Rally Raid che lascerebbe il Friuli (Pordenone) per approdare sugli sterrati sardi. Un valzer di validità che si trascina da mesi ma che pare sia giunto all’epilogo finale

Conseguenze: regalo di compleanno per i 120 anni della Targa

La promozione della Targa Florio diventa – di fatto – un premio per il prossimo 120° compleanno della gara più antica del modo, nata nel 1906. Inoltre l’inserimento di un marchio comunque prestigioso nella serie continentale sarebbe un plus per lo stesso ERC ed un valore aggiunto per il promotore. Lo stesso del “Mondiale”. Un validità quella iridata negata alla corsa siciliana sia nel 2006 quando compì 100 anni (e le celebrazioni del centenario sono indimenticabili solo per quanto risultarono risibili), sia nel 2016 in occasione della 100° edizione. Alla vigilia di quella ricorrenza l’ex-Presidente ACI Sticchi Damiani definì la collocazione sarda “intoccabile” (ma le cose poi nel tempo cambiano) e la Targa Florio dovette “ripiegare” con una rievocazione speciale, ridotta nel formato a causa del contemporaneo crollo delle strade sulle quali si snodava il “piccolo circuito”, che risultò in ogni caso “Imperiale” rispetto alle miserie di dieci anni prima. Magra consolazione.

Targa Florio: le precedenti occasioni mancate per il Mondiale

L’occasione vera per assurgere al Mondiale – com’era negli intenti dei dirigenti dell’AC Palermo nel 1978 (l’indimenticabile Nino Vaccarella fra questi) quando si decise di trasformare la gara di velocità in rally abbinandola al “Rallly Internazionale di Sicilia” – si è persa a metà degli anni ’90, quando gli “sterrati” del “Sanremo” non bastavano più. Sarebbe stato possibile inserire una gara italiana su asfalto (quali più validi di quelli fra Madonie e Nebrodi), ma vanagloria e malafede (se non peggio) di taluni, invidie, gelosie, come spesso accade quì in Sicilia dove difficile è fare “sistema”, finirono per indebolire il rally. Altro che “Mondiale”. Da allora sono trascorsi 30 anni, acqua passata, tempi lontani, che meritano di essere citati solo per ricostruire la storia (e non dimenticare) ed il panorama è totalmente cambiato. Oggi immaginare un futuro migliore dell’Europeo (peraltro insperato sino a qualche settimana addietro) appare fantascienza. Bisogna ammettere che quello che a Roma è riuscito in 12 anni – da zero al Mondiale – in Sicilia non siamo stati capaci neppure di realizzate in mezzo secolo. Una storia, di insuccesso, che si ripete all’infinito. Accogliamo quindi con soddisfazione, se verrà confermata come pare, la promozione nell’Europeo. E ringraziamo.

Europeo: validità da utilizzare bene

Una promozione che non sarà solo rose e fiori. Intanto perchè ACI e AC Palermo dovranno trovare i soldi in più da girare al promotore della serie (per dirette tv ed altre attività), ma siamo certi che la Regione Siciliana non si tirerà indietro (quella del Lazio sta finanziando con tre milioni di euro l’eventuale prova Mondiale), la partecipazione dei protagonisti della serie continentale potrebbe risultare meno nutrita rispetto ad altre prove meno distanti dal baricentro europeo, le quota di iscrizione per gli equipaggi salirà verso l’alto, difficilmente le “storiche” potranno essere inserite nel programma su tre giorni (con la speranza che si smetta di avere “paura” della domenica e non si faccia disputare il rally dal giovedì al sabato).

Mondiale 2026: in attesa dell’annuncio ufficiale

L’annuncio ufficiale sulla scelta di ACI per la regione – fra Sardegna e Lazio – del “Rally d’Italia 2026” potrebbe avvenire, come appare sempre più probabile, questo fine settimana. Forse nell’ambito del “Rally del Lazio”, penultima prova del Campionato Italiano, che scatterà stasera da Cassino (Frosinone) il cui patron è lo stesso Max Rendina organizzatore anche del “Roma Capitale”.

Targa Florio 2026: l’AC Palermo pronto alla nuova validità

Interpellato telefonicamente il Presidente dell’Automobile Club Palermo, Angelo Pizzuto, riferisce di non avere notizie ufficiali se non il contatto informale con il Presidente eletto dell’ACI, Geronimo La Russa, che nei giorni scorsi ne ha sondato la disponibilità. Se dovesse arrivare la validità europea potrebbe esserci anche un cambio di date (da maggio ad inizio luglio). Ma ormai si tratta di attendere pochi giorni o forse poche ore per saperne di più. Incrociamo le dita…

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