Nino Vaccarella, l’oblio ingiusto della città

Nel quarto anniversario dalla morte di Nino Vaccarella stride il confronto con i giusti onori a Schillaci

Nino Vaccarella, il Preside Volante, è morto il 23 settembre del 2021. Aveva 88 anni e fra gli anni ’60 e ’70 aveva vinto, forse unico al mondo, con Alfa Romeo e Ferrari tutte le più importanti corse internazionali di durata da Le Mans a Daytona, includendo i tre successi alla Targa Florio.

Ai suoi funerali – sabato 25 settembre – furono totalmente assenti le istituzioni ad iniziare dal Comune di Palermo e l’allora Sindaco Orlando non si preoccupò neppure di inviare il gonfalone della città. Insediatosi il Sindaco Lagalla, il figlio del Professore Vaccarella, Giovanni, lanciò un nuovo appello affinchè potesse essere individuato un luogo per conservare e mostrare i trofei ed i cimeli del padre. Seguì un incontro, promesse e assicurazioni anche per l’iniziativa più ovvia: intestare a Vaccarella una via o una piazza.

Nulla di tutto questo a Palermo si è concretizzato, mentre a Vaccarella dopo il Comune di Capaci che fu rapidissimo, anche il Comune di Monreale ha intestato una via e quello di Petralia Soprana un piazzale. Le recenti e giuste attenzioni dedicate alla memoria dell’indimenticabile Totò Schillaci, hanno fatto ricordare agli appassionati di automobilismo ma non solo, il silenzio invece caduto intorno all’altrettanto indimenticabile Nino Vaccarella. La cui memoria andrebbe ricordata e celebrata.

nino vaccarella
Nino Vaccarella

Sono trascorsi quattro anni e la questione è stata messa da parte perché una circolare del Ministero dell’Interno del 19321 ha disposto che debbano passare 10 anni fra la morte di una personalità e l’intitolazione di una via o piazza. Ed a questa si è ricollegata anche l’attuale Giunta con una delibera del 9 marzo  2023. Il Comune però può chiedere una deroga al Ministero dell’Interno in caso di personalità di alto rilievo politico o sociale, artisti, sportivi autori di grandi imprese.

Deroga che il Comune avrà pertanto chiesto ed ottenuto a favore della memoria di Totò Schillaci, scomparso un anno addietro. E’ stata una scelta giusta, doverosa, meritoria. Ma ci domandiamo: perché per il grande Totò sì e per l’altrettanto grande Nino Vaccarella no?

I gol con i quali Schillaci ha regalato “notti magiche” a tutto il Paese non solo a Palermo ed alla Sicilia, valgono di più delle straordinarie imprese sportive realizzate da Vaccarella? Probabilmente Vaccarella non è l’unico figlio di questa città che deve attendere l’orologio della burocrazia per avere reso gli onori che spettano, ma sarebbe il caso che il quest’amministrazione desse un segno di attenzione.

Ovvio che vi sono priorità assolute e maggiori diverse dall’intitolazione di una via o una piazza, ma i cambiamenti si realizzano partendo anche dalle piccole cose e non solo con la prospettiva di opere imponenti. Rispettare ed onorare la memoria è uno di quei gesti che fanno bene a tutti. Siamo tutti contenti di vedere effiggiato il volto di “Totò” adesso sul fianco del palazzo di Passo di Rigano, ci spiace anzi che non si sia trovata na piazza od una via più importante dell’attuale e plaudiamo alle prossime iniziative. Però c’è una parte della città che desidera sia resa attenzione, seppure a posteriori, a Nino Vaccarella.

Dimenticarlo è stato una grande offesa ma si può sempre rimediare. Se lo si vuole…

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