Nino Vaccarella: p.s. “Targa” a perenne memoria
Notizie - Pubblicato il 25 Settembre 2025 - 14:36
A Nino Vaccarella l’A.C. Palermo intitolerà la prova speciale più iconica del rally Targa Florio
Nino Vaccarella fra tutte le prove speciali che di consueto compongono il tracciato del rally Targa Florio (dei quali fu fra i fautori per la trasformazione da gara di velocità dopo gli incidenti del 1977, abbinandola al Rally di Sicilia), amava particolarmente, per ovvi motivi, il tratto di strada che dall’immediata periferia di Cerda, passando sotto Caltavuturo e lambendo Scillato arrivava alle porte di Collesano. Ovvero quasi 32 dei 72 km che componevano il “piccolo circuito” sul quale vennero disputate ben 32 edizioni della corsa madonita (dal 1932 al 1936 e dal 1951 al 1977), comprese le 19 che furono valide per il Campionato del Mondo Marche (1955 e poi dal 1958 al 1973). Tracciato che dopo Collesano scendeva verso Campofelice di Roccella per poi affrontare il lungo rettifilo di Buonfornello, quindo il misto – lungo il quale avvenne il terribile incidente con l’Osella di Gabriele Ciuti che investì degli incauti spettatori – che precedeva “Floriopoli” per poi percorrere gli ulteriori sei chilometri sino a Cerda. Città che come Campofelice di Roccella veniva attraversa dalle auto nella gara di velocità.
La prove speciale “Targa”
Negli anni la prova speciale più classica del rally Targa Florio – ricavata su una parte della Strada Statale 120 denominata dell’Etna e delle Madonie – denominato proprio “Targa” ha dovuto subire diverse modifiche a causa di frane e smottamenti sino all’impraticabilità totale della discesa da Caltavuturo al bivio Scillato (di competenza provinciale e bisognevole di interventi dall’elevato costo economico). Di recente grazie a lavori disposti dall’ANAS per consentire la normale viabiltà, è stato possibile inserire come prova speciale il tratto (ch’è variato fra gli 8 ed i 12 km a seconda dello stato del fondo stradale) fra Cerda e bivio Caltavuturo. La cui denominazione è stata “Targa”. A partire dall’edizione del 2026 (per la quale sono svanite le possibilità di una promozione d’ufficio all’Europeo, se la Sardegna avesse rinunciato perdendo il Mondiale a favore di Roma), per decisione dell’Automobile Club Palermo – che resta organizzatore della gara anche se la proprietà del marchio “Targa Florio” è passata all’Automobile Club d’Italia – invece si chiamerà “Nino Vaccarella”. Ha disposto in tal senso con propria delibera, il Presidente dell’AC Palermo Angelo Pizzuto. In attesa di avere una via o una piazza a Palermo (dopi Capaci, Monreale e Petralia Soprana) intitolata all’indimenticabile “Preside Volante.