Minì, adesso sembra possibile il debutto in F.1

Cambi di management e lista corta di piloti in attesa rilanciano il siciliano per i test dei rookie

Il gruppo Renault si appresta ad affrontare settimane decisive, segnate da profondi cambiamenti sia nell’area corporate che nel reparto sportivo, ovvero Alpine. Le dimissioni di Luca De Meo, effettive dal prossimo 15 luglio, provocheranno un effetto domino. E chissà, per esempio, s’è solo una coicidenza la quasi contemporanea decisione del Direttore Generale della filiale italiana Raffaele Fusilli di andare in pensione. Dal 1° luglio lascerà spazio a Sébastien Guigues proveniente dalla Spagna.

Le domande sul futuro interessavano già la squadra Alpine in Formula 1. Progetto rilanciato da De Meo a partire dal 2021 con una serie di investimenti mirati. La recente alleanza con Mercedes che fornità i motori dalla prossima stagione e il ritorno di Flavio Briatore hanno segnato l’inizio di un nuovo corso. Interpellato a Montreal durante il Gran Premio del Canada, Briatore ha assicurato che l’uscita di De Meo non cambierà, nel breve periodo, i programmi già tracciati. Ma i beni informati danno invece in uscita anche Briatore e in ogni caso il nuovo CEO potrebbe rimettere in discussione parte delle strategie già tracciate fino al 2028.

Minì e Pierre Gasly (pilota Alpine F1) alla partita di beneficenza che si tiene ogni anno a Monaco prima del GP

Minì tra i nomi da tenere d’occhio

Tra le incognite del momento, c’è anche la posizione di Gabriele Minì, pilota dell’Alpine Academy. Il giovane di Marineo è da tempo impegnato nelle attività al simulatore, fornendo supporto prezioso ai titolari nelle fasi di messa a punto del bilanciamento. Un contributo apprezzato all’interno del team, come dimostrato a Abu Dhabi nel 2023, quando Pierre Gasly si qualificò in quinta posizione dopo una sessione notturna al simulatore portata avanti proprio dall’attuale alfiere della Prema.

L’impegno costante e i risultati ottenuti nel lavoro dietro le quinte potrebbero aprire al pilota siciliano l’opportunità di disputare una sessione di prove libere con Alpine, come previsto dal regolamento per i rookie. Finora, il secondo sedile al fianco di Gasly è stato condiviso tra Jack Doohan e Franco Colapinto, ma la rotazione voluta da Briatore potrebbe includere anche Paul Aron, sostenuto da nuovi investitori e Mick Schumacher riducendo così – di fatto – le opzioni disponibili sotto la dicitura “rookie”. Un’occasione per Victor Martins, ma anche per Minì. Uno dei due o entrambi al momento sembrano i primo candidati a scendere in pista in due delle prossime tappe europee come SilverstoneBudapest, Spa, Zandvoort, Baku o addirittura Monza.

Tutto ruota intorno al 2026

La prospettiva di una partecipazione in Formula 1 per il pilota italiano resta comunque legata a doppio filo al futuro stesso del team Alpine. Il passaggio alle power unit Mercedes è già stato confermato da diverse settimane, ma l’identità e la struttura della squadra potrebbero cambiare radicalmente già a partire dal mondiale che scatterà il prossimo marzo. Non è escluso che il nome Alpine venga affiancato o sostituito da un altro marchio, interessato a entrare in F1 sfruttando non solo la base operativa di Enstone, ma anche la redditività del brand Formula 1, ad oggi in netta crescita rispetto al passato grazie all’accurato lavoro che sta portando Liberty Media. E in questo contesto, la permanenza di Briatore in un ruolo decisionale e operativo sarà da monitorare con attenzione.

Per quanto riguarda Minì, una conferma all’interno dell’Academy non è scontata. L’arrivo di un nuovo management potrebbe orientare le scelte verso criteri economici o di marketing. Per questo motivo alcune fonti – mai smentite – ipotizzano anche un possibile sbocco nel mondo endurance, in particolare con la Ferrari 499P #83 gestita da AF Corse. Ne abbiamo scritto anche nell’ultimo numero di Sicilia Motori, acquistabile in edicola oppure sul nostro sito anche nell’edizione sfogliabile interattiva.

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Un’opportunità nel WEC?

Il nome di Minì potrebbe tornare in gioco se si concretizzasse un’eventuale e clamorosa uscita di scena di Robert Kubica, legata a una promessa fatta nel 2021: “Se vinco Le Mans, torno nel WRC per chiudere il cerchio”. E dopo il successo ottenuto nella classica francese, il polacco potrebbe valutare realmente un ritorno nella disciplina del “primo amore”, ma che allo stesso tempo tanto gli ha tolto nel 2011 a causa del brutto incidente al Ronde Andora (il polacco rischiò la vita e perse la possibilità di approdare in Ferrari in sostituzione di Felipe Massa). Aprendo così uno scenario interessante anche per l’italiano, tenuto in alta considerazione da Amato FerrariAntonello Coletta e ovviamente dal suo manager Nicolas Todt. Per ora, però, ogni considerazione resta subordinata alle prestazioni del giovane pilota di Marineo in Formula 2. Spingere al massimo nella categoria cadetta è la miglior strategia per presentarsi con credenziali solide al momento in cui si definiranno gli assetti futuri. In un contesto ancora fluido sarà fondamentale farsi trovare pronti.

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