Targapedia Cap. II – Aprile 2012

Il tragico incidente avvenuto alla 24 ore di Le Mans del 1955 ed i tanti lutti nel mondo dell’ automobilismo, che oltre a Leveight piange Alberto Ascari, Clemente Biondetti e Luigi Fagioli, influenzano i calendari di tutte le competizioni sportive del 1956. A fare le spese di questo clima sono soprattutto le gare su strada: molte di esse vengono addirittura soppresse. Forte della sua tradizione di gara sicura, la “Targa” non subisce particolari limitazioni se non per quanto riguarda la lunghezza del percorso, che viene ridotto a 720 km (dieci giri) distanza che non le permette di figurare nel calendario del Campionato Marche Sport di quest’anno, ma questa edizione vede comunque confrontarsi sui tornanti delle Madonie le squadre ufficiali Ferrari, Maserati, Osca e Porsche. è vera lotta e la piccola 1500 di Stoccarda affidata al velocissimo Umberto Maglioli coglie il primo di tanti successi in Targa Florio. Il 1957 non riporta la serenità nell’automobilismo sportivo: la morte in prova di Eugenio Castellotti ma soprattutto la tragedia della Mille Miglia porta alla definitiva cancellazione delle corse su strada: inevitabili le conseguenze per la Targa Florio che per il secondo anno consecutivo non potrà essere iscritta come prova del calendario del Campionato Mondiale Marche. Don Vincenzo prende atto della nuova situazione e con la caparbietà che tutti conoscono, pur di non perdere la continuità delle edizioni succedutesi ininterrottamente dal 1906, con l’unica eccezione delle pause dovute ai due conflitti mondiali, decide di organizzare la 41° Targa come una pacifica prova di regolarità, mortificandone lo spirito ma permettendole di guardare al futuro, una volta superato il clamore conseguenza dei tragici eventi. Sarà così possibile alla normalissima Fiat 600 dei regolaristi Fabio Colonna e Giulia Thellung aggiudicarsi la vittoria della gara

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