Targapedia Cap. III – Maggio 2012

L a 43° edizione della Targa Florio è a lutto per la scomparsa del suo “Cavalere”. Il 6 gennaio ad Epernay, in Francia, Don Vin – cenzo Florio muore, ma la sua Targa che continuerà a vivere edizione dopo edizione fino ai giorni nostri, più delle tante testimonianze dell’operato della sua famiglia, sparse per tutta l’iso – la, contribuirà a rendere il nome dei Florio sinonimo di ingegno, di capacità imprenditoriale e di sportivi – tà. Il mondo delle corse, pur commosso per la scomparsa del grande protagonista dell’automobilismo sportivo, si interroga anche sul futuro della gara. La risposta viene prontamente data dagli organizzatori che rassicurano tutti gli sportivi presentando il nuovo rico – stituito Comitato Organizzatore, presieduto dalla mo – glie di Vincenzo Florio, Donna Lucia, affiancata dal nipote Vincenzo Paladino e da James Tagliavia ed altri appassionati. L’edizione del 1959 ricalca quella precedente sia nel regolamento (vetture Gran Turi – smo e Sport divise in classi per cilindrata e la possibi – lità di iscrivere fino a tre piloti), sia nel tracciato da percorrere per 14 giri pari a 1008,00 km. Mantenuta la validità come prova del Campionato Mondiale Marche Sport, e che continuerà ininterrottamente per altri 14 anni. Ancora una volta è la sfida FerrariPorsche che galvanizza l’interesse, proponendo scelte tecniche comple – tamente diverse. La casa italiana punta su vetture di grande potenza a motore rigorosamente anteriore e trazione posteriore: quella tedesca su cilindrata ri – dotta, motore centrale-posteriore con raffreddamen – to ad aria. Le auto di Stoccarda sono leggerissime e fanno proprio del favorevole rapporto peso/potenza e della guidabilità su un circuito tutto curve il loro

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