La Targa e i briganti

Quando mio zio Vincenzo nel 1906 organizzò la prima edizione della Targa Florio, dovette affrontare una serie di problematiche, non solo logistiche ma soprattutto ambientali. Ad iniziare dalle strade che erano delle “trazzere”con il fondo in terra battuta, ai rapporti con le forze dell’ordine da una parte, e i briganti dall’altra. Questi ultimi erano in pratica i padroni del territorio e nulla si poteva fare se non senza il loro consenso e permesso. Mio zio riuscì a mediare, con grande abilità sia il rapporto con i briganti, che con le forze dell’ordine, sottacendo all’uno quanto concordando con l’altro e viceversa. Questa era la vera abilità diplomatica!! In merito alle condizioni delle strade si può affermare che queste erano più praticabili allora che allo stato attuale, almeno si sapeva che si sarebbe corso su sterrato. Oggi per insipienza e l’inerzia dei nostri politici- gli attuali briganti – le condizioni delle strade sono peggiorate rispetto al 1906. Sarebbe auspicabile che per la 100esima edizione, chi è proposto alla viabilità in Sicilia si adoperasse nell’immediato per il ripristino delle strade almeno del “piccolo circuito” onde evitare che la stessa si debba correre con i fuori strada.

Costanza

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