“Veloce come il vento” film omaggio alle corse

Bravo Accorsi nella parte di Loris, amabile l’ esordiente Matilda De Angelis. L’evoluzioni delle Peugeot sono di Andreucci, in pista le GT del tricolore

Veloce come il vento“, già nel titolo fa il verso a quei “figli del vento” che abbiamo sognato (o ci siamo illusi) di essere tutti quelli che abbiamo stretto un volante in una gara. Pochissimi lo sono stati e lo sono davvero. Lo è stato lo sfortunato Carlo Capone, campione europeo rally nel 1984 e che oggi si trova in un ospedale piemomtese, alla cui triste vera storia si è ispirato il regista Matteo Rovere.

Più che una storia sulle corse e un racconto di vita ambientato nelle corse, ma dai tempi di film sulle gare come “Formula 1, febbre della velocità” (1978) e soprattutto la mitica “La 24 Ore di Le Mans” (1971) non si vedevano tante belle azioni in gara con una regia attenta ed emozionale. Cosi bravi da perdornagli il “fumettone” finale su un’improbabile gara “clandestina” fra le strade della bella Matera di notte, ed un inseguimento fra le stradine di Imola. Loris (Stefano Accorsi, perfetto nel ruolo) e Giulia (l’esordiente e brava Matilda de Angelis), entrambi bolognesi e dunque naturali nella cadenza tipica che spesso risuona nei paddock, sono i fratelli protagonisti di una commovente vicenda di affetti familiari messi a dura prova dalla vita e dalla tossicodipendenza di Loris. Un bel film, che forse potrebbe annoiare chi le corse non le ama, con un bel finale. Da vedere. Anche se poi viene voglia di andare in pista…

Il film è stato realizzato con la collaborazione di Peugeot che ha fornito la 205 T16 Campione del Mondo (guidata da Paolo Andreucci, al volante anche nelle altre scene da vero stunt-man), mentre la rossa 205 GTI (perfettamente restaurata)di Loris/Accorsi è stata messa a disposizione della produzione dal proprietario: Eugenio Franzetti, Direttore Comunicazione di PSA Italia.

Consulente il team manager e pilota Max Arduini

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