Niente luce? No problem con i sensori LiDAR

Di notte e a fari spenti, la Fusion nella versione sperimentale a guida autonoma, per sviluppare i sensori LiDAR, superando i limiti umani

Colonia, Germania, aprile 2016 – Nel buio della notte e a fari spenti, Ford mette alla prova la Fusion, la gemella americana della Mondeo, nella versione sperimentale a guida autonoma, in condizioni di totale oscurità, per testare e sviluppare la tecnologia dei sensori LiDAR, dimostrando così la loro capacità di superare i limiti dell’uomo.
Guidare in condizioni di totale oscurità sui percorsi di prova di Ford in Arizona, Stati Uniti, costituisce un ulteriore passo verso lo sviluppo di vetture a guida completamente autonoma. Si tratta di un progresso importante, poiché conferma che la tecnologia LiDAR di Ford, che utilizza il software Virtual Driver, è stabile e sicura a tal punto da consentire all’automobile di percorrere strade tortuose anche senza l’uso di videocamere, che senza luce sarebbero di scarsa utilità. Sebbene la condizione ideale sia avere a disposizione tutti e 3 i dispositivi di rilevazione – radar, videocamera e LiDAR – quest’ultimo funziona anche autonomamente su strade sprovviste di illuminazione.
Dati pubblicati dalla National Highway Traffic Safety Administration rivelano che il tasso di mortalità a seguito di incidenti stradali nelle ore notturne è 3 volte più alto di quello che si registra nelle ore diurne.
Nightvision goggles“Grazie a LiDAR, le Fusion sperimentali non devono fare affidamento sulla luce o sull’uso di videocamere che rilevano la presenza di linee bianche sull’asfalto”, commenta Jim McBride, a capo del programma Ford sulla guida autonoma. “Infatti, LiDAR permette ai nostri veicoli a guida autonoma di procedere al buio esattamente come farebbero in presenza di luce”.
L’uso congiunto della tecnologia LiDAR e di mappe 3D ad alta risoluzione, complete di informazioni su strade, segnaletica stradale, geografia, topografia e punti di riferimento, edifici e alberi, consente la guida autonoma anche a fari spenti. Il veicolo usa gli impulsi LiDAR per localizzarsi in tempo reale sulla mappa. Le capacità percettive della vettura a guida autonoma sono ulteriormente integrate dai dati forniti dal radar.
Durante dei test condotti nel deserto, gli ingegneri Ford, dotati di occhiali per la visione notturna, hanno monitorato la Fusion dall’interno e dall’esterno. La visione notturna ha permesso loro di sperimentare la tecnologia LiDAR all’opera: i 2,8 milioni di impulsi laser al secondo emessi dai sensori LiDAR per scansionare con precisione l’ambiente circostante consentono di creare una griglia di raggi infrarossi intorno all’automobile.
“All’interno dell’auto, avvertivo che la vettura si muoveva, ma guardando fuori dal finestrino vedevo solo l’oscurità”, spiega Wayne Williams, ingegnere e ricercatore di Ford. “Dal sedile posteriore, seguivo l’avanzare dell’automobile in tempo reale monitorandolo a computer. È impressionante che la vettura sia rimasta in carreggiata in quelle condizioni di visibilità e su quelle strade tortuose”.
Dopo oltre un decennio di ricerca sui veicoli a guida autonoma, Ford si pone l’obiettivo di  raggiungere la totale autonomia di guida, ossia il livello 4 di automazione definito da SAE International che prevede che il guidatore non intervenga e non prenda il controllo del veicolo in selezionati scenari di guida.
Quest’anno, Ford triplicherà la sua flotta di veicoli sperimentali a guida autonoma, portando così il totale a 30 Fusion Hybrid autonome destinate ai test su strada in California, Arizona e Michigan (Stati Uniti).
Questi sviluppi contribuiscono a portare avanti il programma Ford Smart Mobility, la strategia dell’Ovale Blu per anticipare i bisogni di mobilità dei consumatori e trasformare l’esperienza di chi si sposta mediante l’implementazione di tecnologie cloud e di connettività, l’elaborazione di ‘big data’ e l’analisi degli scenari di mobilità,  che in futuro saranno alla base dello sviluppo della guida autonoma.
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