Ford e la tecnologia “anti-buche” attraverso la mappatura virtuale

Le buche presenti sul fondo stradale sono la causa di oltre un terzo degli incidenti in Europa rappresentando un’insidia spesso costosa per gli automobilisti.

In un anno che ha fatto segnare un record in negativo per il freddo intenso, le condizioni delle superfici stradali rischiano di essere compromesse e a pagarne le conseguenze saranno proprio gli automobilisti.

FORD2017_Pothole_4Ford per aiutare gli automobilisti ad affrontare questa insidia stradale sta sviluppando una tecnologia che , partendo da una mappatura virtuale dei percorsi e con il supporto di telecamera e modem integrati all’interno dell’auto, sarà in grado di allertare il guidatore della presenza di buche e condividere immediatamente l’informazione con gli altri utenti della strada.

In un anno come questo , che in molti paesi europei ha fatto segnare un record in negativo per il freddo intenso, gli automobilisti, nella speranza di lasciarsi il gelo alle spalle, stanno già iniziando a pensare alle gite fuori porta in vista della prossima Pasqua.

Purtroppo per loro, gelo, ghiaccio e neve saranno tra le principali cause di strade dissestate e piene di buche.

In Europa, le buche presenti sul fondo stradale contribuiscono a causare più di un terzo di tutti gli incidenti ogni anno.

Nel 2011 sono state segnalate oltre 20 milioni di buche presenti sulle strade europee , ma solo la metà sono state successivamente ripristinate, con un costo stimato di oltre 1,2 miliardi di euro .

Ford per aiutare gli automobilisti ad affrontare questa, spesso costosa insidia stradale , ha annunciato di essere all’opera per sviluppare una mappa virtuale di segnalazione delle buche basata sul crowd -sourcing tra utenti della strada, che verrà sperimentata attraverso diversi test nel corso del 2017.

FORD2017_Pothole_1La mappa mostrerebbe in tempo reale sul computer di bordo dell’auto, le condizioni del fondo stradale, informando rispetto allo stato di deterioramento del manto stradale , localizzando con precisione le buche e suggerendo , se necessario, eventuali percorsi alternativi.

La tecnologia di mappatura virtuale delle buche potrebbe segnalarne immediatamente la presenza al conducent e e subito dopo diffondere l’alert , sull’imminente insidia stradale , agli altri automobilisti alla guida”, ha spiegato Uwe Hoffmann, R esearch E ngineer, Advanced Chassis Control Technologies, Ford Europa.

Le nostre auto sono già dotate di sensori che rilevano la presenza di buche e adesso ci stiamo muovendo per raggiungere un ulteriore livello di efficacia per questa tecnologia”.

Il freddo e la neve che hanno causato il gelo e il deterioramento delle superfici stradali, il successivo disgelo dovuto all’innalzamento delle temperature, e infine le abbondanti piogge primaverili, creeranno molte difficoltà per tutti gli automobilisti europei .

Alcuni modelli Ford , tra cui Mondeo, S-MAX e Galaxy , sono già dotati del sistema Continuously Controlled Damping with Pothole Mitigation , che rileva la presenza di buche con appositi sensori e regola le sospensioni per contribuire a ridurne gli eventuali danni.

FORD2017_Pothole_5Gli ingegneri dell’Ovale Blu, presso il centro di Ricerca e Innovazione Ford ad Aachen, Germania, per l o sviluppo di questa tecnologia stanno testando l’uso di telecamere e modem da integrare a bordo dei veicoli.

Insieme, questi dispositivi potrebbero raccoglier e informazioni dettagliate sulle condizioni stradali e condividerle in tempo reale sul cloud , mettendole così a disposizione di tutti gli utenti della strada. Ulteriori ricerche stanno anche sperimentando un innovativo sistema di sospensioni attive progettato per ridurre in modo determinante gli eventuali danni all’auto dovuti alla presenza su strada di dossi voluminosi.

Ford , inoltre, testa i nuovi modelli dell’Ovale Blu presso il Proving Ground di Lommel, Belgio, su un percorso ‘da incubo’ lungo 1,9 chilometri , dove ha riprodotto alcune delle peggiori buche al mondo.

© Riproduzione Riservata
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Condividi questo articolo