Frittata in cinque secondi!

Autoscontro nel Gran Premio Singapore a 140 km dall’Equatore. Una serata magica con 1700 riflettori che hanno illuminato a giorno il circuito per la passeggiata Mercedes, una notte buia per la Ferrari che ha bruciato la pole, complicando il Mondiale: in cinque secondi, una frittata indigesta per i due piloti della Rossa, entrambi usciti di scena insieme a Verstappen.

di Vincenzo Bajardi

Autoscontro nel Gran Premio Singapore a 140 km dall’Equatore. Una serata magica con 1700 riflettori che hanno illuminato a giorno il circuito per la passeggiata Mercedes, una notte buia per la Ferrari che ha bruciato la pole, complicando il Mondiale: in cinque secondi, una frittata indigesta per i due piloti della Rossa, entrambi usciti di scena insieme a Verstappen. Di chi la colpa di questa multipla collisione? Non è stata formalmente colpa di nessuno. Non c’è stata alcuna scorrettezza nè da parte di Raikkonen, nè di Verstappen, nè di Vettel. Così hanno sentenziato in Direzione gara (fra i commissari anche l’italiano Emanuele Pirro oltre a Silvia Bellot, Gerd Ennser e Nish Shetty). Ecco il comunicato diffuso dalla Fia: Raikkonen ha avuto una buona partenza ed è stato in grado di superare Verstappen sul lato sinistro. Vettel ha avuto una partenza più lenta, si è spostato a sinistra, la Ferrari di Kimi e la Red Bull di Max sono entrate in collisione, coinvolgendo l’altra Ferrari di Vettel e la McLaren di Alonso>. Quindi per loro un normale incidente di gara, nessun cartellino rosso.

L’indice contro Vettel

Jacques Villeneuve

Nel dopocorsa molti piloti hanno accusato Sebastian. <Vettel non doveva cambiare traiettoria, si è comportato come uno che attraversa la strada sulle strisce senza guardare> – ha detto Jacques Villeneuve, iridato ’97. A rincarare la dose è intervenuto Damon Hill: <La responsabilità è del tedesco che ha pensato a Verstappen e non al Mondiale>. <E’ Vettel che si è spostato – ha commentato Niki Lauda – incredibile, due Ferrari fuori in un lampo>. <Sono stato più veloce di Vettel in avvio e lui si è mosso a sinistra ma non sapeva che da quella parte c’era Raikkonen, non credo sia stata una manovra intelligente da parte di chi è in corsa per il titolo – ha sentenziato Verstappen – ero schiacciato dalle due Rosse>. Un patatrac incredibile. Ad assolvere Vettel è stato Hamilton: <Non ha fatto nulla si strano, quando sei davanti, cerchi di proteggerti, da chi ti segue. Ma chi è dietro è coperto da un angolo cieco>.

Hamilton ringrazia

Da sinistra: Bottas, Hamilton e Ricciardo

Ha firmato la sua sessantesima vittoria in F1 ed ora si ritrova con un vantaggio di 28 punti nel Mondiale. La sua furbata, in avvio, è stata quella di partire in seconda marcia per non far pattinare le ruote e limitare ogni possibile rischio. Lui doveva portare a casa più punti possibili. Pur partendo indietro nello schieramento è stato leader della gara dal 1° al 56° giro, ha firmato il giro più veloce, il 55°, in 1’45″008 alla media oraria di 173,644 km. Adesso guida il Mondiale Piloti a quota 263 punti su Vettel (235), Bottas (212), Ricciardo (162), Raikkonen (138), Verstappen (68). Nella classifica Costruttori Mercedes spazia con  475 punti su Ferrari (373) e Red Bull (230). Con un cambio ballerino Ricciardo non poteva fare di più ed ha corso in difesa conquistando un meritato posto d’onore staccato di 4’508″. Ancora più lento Bottas, terzo: E’ piaciuto Sainz, quarto con la Toro Rosso Renault. Nel giorno della conferma del contratto un ottimo quinto posto per Perez con la Force India Mercedes. Quindi Palmer che ha siglato il suo miglior piazzamento nei GP (sesto posto) nel giorno del congedo dalla Renault. Fra i ritirati anche Alonso (partenza super la sua) Kvyat, Ericsson, Magnussen e Hulkenberg.

Arrivabene: <Non è finita>

Maurizio Arrivabene

Prossimo appuntamento il 1° ottobre a Sepang per il GP Malesia, mancano sei gare alla fine del Mondiale. <Non è finita, è solo più dura – ha detto a fine corsa Maurizio Arrivabene, team manager della Ferrari – lotteremo fino all’ultima curva, difficile ma non impossibile. Una jella inattesa>. Come scrive Marco Mensurati su Repubblica <Marchionne e Arrivabene farebbero bene a ragionare in vista delle prossime e difficili gare. Perchè l’impressione che si è avuta è che la partenza sia stata preparata dal team in modo approssimativo, e che Vettel e Raikkonen abbiano agito, in quell’inferno che è una partenza di F1 sotto la pioggia, di notte – assecondando l’istinto invece delle indicazioni ricevute. Dei tre piloti in questione ce ne era uno solo, Vettel, che aveva tutto da perdere dalle conseguenza di un incidente al via. Ed è paradossale che questo sia stato innescato proprio da una sua manovra. Gli sarebbe invece bastato rendersi conto di essere partito peggio di Verstappen e accettare il rischio di venire superato alla prima curva: avrebbe finito secondo, con 18 punti, e oggi sarebbe in testa al Mondiale>.

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