Targa Florio e Indy 500: storie infinite

La Targa Florio e Indianapolis: la storia di due gare centenarie

di Piero Libro

Impegnati come siamo – in Sicilia – a prepararci a festeggiare la 100° edizione della Targa Florio (5-8 maggio), la corsa più antica del mondo, non tutti ricordiamo che un’altra famosa gara taglierà il traguardo delle 100 edizioni nello stesso anno. Ed esattamente pochi giorni dopo (29 maggio). Forse perché si disputa dall’altra parte dell’Oceano. Ed ha caratteristiche tipicamente americane che in Europa non hanno mai attecchito.

Si tratta dell’altrettanta mitica 500 Miglia di Indianapolis. Che fra le gare più longeve al mondo si colloca – ahiloro – dietro a quella siciliana, in quanto venne disputata per la prima volta nel 1911. Cinque anni dopo la corsa madonita. L’Automobile Club Palermo ha già celebrato, i 100 anni di vita nel 2006. La International Motor Speedway (proprietaria del circuito che si trova nella Contea di Marion ed è capoluogo dello Stato dell’In-diana dal quale prende il nome) nel 2009 ha dato il via ai festeggiamenti.

Celebrando prima l’anniversario della fondazione dell’autodromo. E nel 2011 quello della prima edizione della 500 Miglia. Della quale in quell’anno venne disputata la 95° edizione, perché anche “Indianapolis” venne sospesa nel corso dei due conflitti mondiali. Proprio come la “Targa”. Per evitare confusione tra il numero di edizioni e gli anni trascorsi dalla prima gara. In questo periodo la numerazione cardinale dell’edizione è stata omessa.

Per quanto – soprattutto oggi – Targa Florio e Indy 500 siano due “mondi” completamente differenti, non sono poche le similitudini che legano due gare così distanti. Anche geograficamente. 

Gli ideatori delle gare

Carl Fisher, concessionario di automobili nello stato dell’Indiana, nel 1906 propose la costruzione di un anello di alta velocità per testare le velocità massime raggiungibili dalle auto nelle nascenti strade americane. L’idea era quella di organizzarvi gare per spingere i costruttori a migliorare le prestazioni delle vetture.

Anche Vincenzo Florio comprese che lo svolgimento di corse avrebbe portato all’evoluzione delle automobili, e di conseguenza delle strade. Le due gare nacquero in anni diversi. 1906 quella siciliana e 1911 quella americana. Sia la famiglia di Florio che quella di Fisher erano titolari di diverse imprese. Ed entrambe erano attive anche nel settore turistico.

L’hotel Villa Igiea, a Palermo è tutt’ora splendido ed operativo, mentre a Miami Beach i Fisher costruirono il primo resort in assoluto. Ed entrambe erano proprietarie di un’isola. O meglio i Florio di una vera, Favignana, gli americani ne crearano una artificiale (Fisher Island) a Miami. Questi andarono in rovina dopo la “Grande Depressione” del 1929 (pur continuando in alcune imprese minori). I Florio vennero costretti (è storia!) a chiudere bottega qualche decennio dopo.

Marche: anche Peugeot fa il bis alla Targa Florio

La Maserati si aggiudicò prima la Targa Florio, 1937 e 1938, mentre nel 1939 e 1940 fece sue entrambe le gare, unica nella storia. In precedenza era stata la Peugeot ad impegnarsi vittoriosamente in entrambe le gare.

Vincendo negli Usa già nel 1913 con Jules Goux e nel 1916 con Dario Resta. La doppia corona (Indy e Targa) per prima la ha ottenuta Peugeot nel 1919 con Howdy Wilcox (L45) sull’ovale e André Boillot (L25) sulle Madonie il 23 novembre nella 10° edizione. Peugeot aggiungerà poi i successi – sin qui – in sette edizioni della “Targa Rally”.

Nel 1915 è stata la volta della Mercedes ad ottenere la prima vittoria negli Usa (Ralph De Palma). Che alla Targa arriverà invece nel 1922 con Giulio Masetti, seguito due anni dopo da Christian Werner. Il costruttore tedesco otterrà la seconda vittoria in Targa nel 1955, con la coppia Moss-Collins e si ripeterà ad Indy nel ’94. Ma solo come fornitore del motore della Penske di Al Unser jr.

Ed a proposito di motori, quelli dell’Alfa Romeo e della Porsche ebbero poco successo a Indy negli anni ’90, mentre i due costruttori si imposero alla Targa rispettivamente per 10 ed 11 volte. Trattando dei costruttori statunitensi, da rimarcare la vittoria in casa della Chaparral nel 1980 con Johnny Rutherford. Mentre in Sicilia l’ingombrante vetture americana di 7.000 c.c. (originale per il suo alto alettone) nell’unica apparizione del 1967 fu costretta al ritiro. Condotta da Phil Hill e Hap Sharp.

La Ford, invece, ad Indianapolis vanta cinque successi come motorista negli anni ’60, ed alla Targa non ha potuto far meglio di un quinto posto nel 1967, con la GT 40 di Giorgi-Greder.

Piloti su due fronti: Targa Florio e Indy500

In un lontano passato vi sono stati piloti che hanno preso parte ad entrambe le gare. Primo fra tutti il francese Jules Goux, vincitore con la Peugeot a Indy nel 1913, e quindi secondo alla Targa Florio nel 1922 e terzo nel 1926 (entrambe le volte su una Ballot). Il già citato André Boillot nel 1919 vinse la Targa Florio e si piazzò 15° alla 500 Miglia.

Il tedesco Christian Werner sbarcò prima in Sicilia, con l’ottavo posto del 1922. L’anno dopo andò negli Usa, piazzandosi 13°, e nel 1924 tornò in Sicilia, per aggiudicarsi una memorabile edizione della Targa con la Mercedes.

Un altro tedesco protagonista è stato Louis Wagner: 19° nell’Indiana. La Targa Florio del 1906 (a sinistra) e la 500 Miglia di Indianapolis del 1911 (a destra). A fianco, quel che resta dei vecchi circuiti. Le tribune di Cerda e la “brickyard” di Indy, una striscia di mattoni con cui era costituito il manto stradale del primo tracciato. In basso Jules Goux vittorioso a Indy nel 1913 e secondo alla Targa del 1922 (nell’altra pagina) nel 1919. E secondo in Sicilia nel 1925 su Peugeot (sesto nel ’26).

Negli anni ’30 al vertice in entrambi i continenti Louis Chiron, che iniziò nel 1929 con un settimo posto a Indianapolis su Delage e l’anno dopo concluse secondo a Cerda su Bugatti, ed ancora terzo nel 1931 con la Bugatti; il francese sfiorò la vittoria in Sicilia nel 1935, quando concluse terzo con l’Alfa Romeo P3.

Baconin Borzacchini vanta una sola partecipazione alla 500 Miglia, quella del 1930, conclusa al 36° posto, e sei partenze alla Targa, nella quale i migliori piazza-mento sono stati i due secondi posti del 1931 e 1932, entrambe le volte su Alfa Romeo. Pietro Bordino è stato terzo alla Targa del 1924 e 10° alla 500 Miglia del 1925, sempre su Fiat.

Nel 1959 l’americano Dan Gurney disputò la sua prima Targa Florio (ritirato, su Ferrari), ed avrà più fortuna due anni dopo, concludendo al secondo posto con la Porsche; l’anno successivo Gurney si ritirò in Sicilia e si classificò 20° a Indy, dove si migliorò nel ’63 (settimo); nel ’64 l’americano è stato ottavo in Targa con l’Ac Shelby Cobra, e solo 17° a Indy, dove poi otterrà due secondi posti (’68 e ’69) ed un terzo (’70).

L’inglese Graham Hill è stato uno dei piloti più forti al mondo, e fra i pochi a vincere la “Triple Crown” (Mondiale F1, 24 Ore Le Mans, Indy), ma non riuscì a far diventare la corona “quadrupla”, aggiudicandosi anche la Targa Florio. 

Vi partecipò solo due volte, chiudendo al quinto posto nel 1960 e ritirandosi nel 1961, sempre con la Porsche; mentre a Indianapolis vinse al debutto, nel 1966, su Lola, partecipando poi anche nei due anni seguenti.

Ebbero meno fortuna negli States, non qualificandosi per la gara, alcuni grandi protagonisti della Targa: Nuvolari, Varzi, Fangio, Bianchi, Pedro Rodriguez. Un’ultima curiosità: l’italo-americano Eddie Cheever (vincitore della 500 Miglia nel 1998) fu fra gli spettatori della Targa Florio Autostoriche una decina di anni prima.

Le donne in gara

L’apparentemente arretrata Sicilia di inizio ’900 batte di gran lunga i progrediti Stati Uniti: ammettendo subi-to alla partenza le donne. Già nel 1906 fu la volta di Madame Le Blon (che affiancò il marito-pilota Hubert in veste di meccanico), seguita negli anni ’20 da Maria Antonietta Avanzo, Elisabeth Junek, Margot Einsiedel; per continuare negli anni ’40/’50 con Maria Teresa De Filippis e tante altre pilotesse che sarebbe lungo cita-re.

Ad “Indy”, invece, la partecipazione femminile fu scoraggiata o addirittura vietata per diversi anni, e le donne non potevano neanche avere accesso nella corsia box fino al 1971. La prima donna a prendere parte alla gara statunitense fu Janet Guthrie (nel 1977), e l’ultima la svizzera Simona De Silvestro, fermata da un incidente nelle prove libere del 2011.

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