Floriopoli: “allarme rosso” per il raddoppio della ferrovia

Floriopoli a rischio per il lavori previsti da Rfi

Floriopoli, l’area di competenza del Comune di Termine Imerese (seppure sorge a sei chilometri dall’abitato di Cerda), dove resistono i box e le tribune che furono teatro della Targa Florio di velocità disputata sino al 1977 (poi divenuta rally), è a rischio in conseguenza dei lavori per il raddoppio della linea ferroviaria Palermo-Catania in particolare nel tratto di 30 chilometri lungo la tratta Fiumetorto-Lercara Friddi.              Un viadotto ed una rotonda sono fra le infrastrutture che potrebbero cambiare il volto della zona. Le procedure d’approvazione hanno avuto un’accelerazione con il Pnrr e il Piano integrato per l’energia e il clima (Pniec). Alcuni Sindaci delle Madonie hanno già espresso le loro riserve, avendo ricevuto gli elaborati di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) lo scorso 21 gennaio, e adesso hanno tempo sino al 21 aprile per esprimere i pareri. Ancora prima – entro il 12 marzo – dovrà esprimersi relativamente alla valutazione dìmpatto ambientale (via) il Ministero per la transizione ecologica.

La realizzazione del viadotto comporterebbe l’eliminazione del passaggio a livello all’incrocio delle statali 113 e 120, e la struttura supererebbe il fiume Valle del Torto dal bivio dall’area del bivio di Sciara, terminando proprio a ridosso di Floriopoli. Dove una nuova strada ed una rotonda stravolgerebbero l’attuale tracciato.

Floriopoli

Floriopoli, il progetto di RFi nel tratto che interessa Floriopoli

Già nel 2004 il Consiglio Comunale di Termini Imerese aveva bocciato un ipotesi simile proposta sempre da Rfi nell’ambito del progetto di velocizzazione della tratta Palermo-Agrigento. Preoccuvano anche le conseguenze sui terreni agricolo dell’intera area oltre che sul tracciato della “Targa Florio”. 

La notizia arriva mentre fra il Comune di Termini Imerese e la Città metropolitana di Palermo si lavora per un Parco tematico a Floriopoli dedicato al motorismo e alla Targa Florio. Senza dimenticare che la legge regionale 9 del 2002 include la corsa siciliana nel “patrimonio storico-culturale della Regione Siciliana, insieme ai tre circuiti storici: Piccolo (72 km); Medio (l08 km) e  Grande (148 km) e alle tribune”. Inoltre vi è il recente vincolo posto dalla Soprintendza della Regione Siciliana.

L’11 marzo intanto scadrà il termine concesso alla Regione Siciliana dall’Automobile Club d’Italia, affinchè venga completato l’iter per l’acquisto del marchio attualmente di proprietà dell’AC Palermo ma sul quale l’ACI ha chiesto ed ottenuto il diritto di acquisto che si è detta disposta a cedere all’amministrazione regionale in cambio della gestione ventennale del marchio e delle manifestazioni ad esse connesse (Targa Florio Rally e Targa Florio Classica già organizzata dall’ACI e non dall’AC Palermo al quale è rimasto la gestione del rally).

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