Mercato auto: l’Italia in ripresa, la Sicilia non ancora

In Italia da agosto il mercato è in lieve ripresa, in Sicilia non ancora.

Luci e ombre per il mercato dell’auto nel mese di settembre. Le luci sono a livello nazionale, con una ripresa iniziata già nel mese di agosto e proseguita in settembre (+5,4% rispetto al settembre 21) dopo tredici mesi consecutivi di flessioni.

Le ombre, invece, riguardano la Sicilia cha fatica a riprendersi: purtroppo ancora in calo. Anche il mese di settembre si chiude con 191 vetture nuove in meno rispetto al settembre 2021: 4.343 unità contro le 4.544 dell’anno scorso.

Un calo del 4,21% che in assoluto è un dato negativo, ma che segna una ripresa rispetto all’andamento annuale, che si attesta a -19,59%. Analizzando nel dettaglio la distanza con il corrisponde mese dell’anno precedente, il picco negativo è avvenuto nel mese di aprile, con sole 3.553 vetture vendute contro le 5.386 dell’aprile 21, con un calo in percentuale del 34,03%.

Il delta, seppur negativo, in cifra singola inizia nel mese di agosto, seguendo l’andamento di crescita a livello nazionale, con una differenza del 9,8 % che scende, come abbiamo detto, al 4,21% a settembre, nel dettaglio per provincia sono in segno positivo: Catania +7,47%; Ragusa +5,42% e Siracusa +1,58. In rosso le altre: -19,42% Agrigento; -13,66% Caltanissetta; -12,40% Trapani; -9,73% Messina; -7,59% Palermo e -7,33% Enna.

Su scala nazionale i dati sono differenti: Il dato di settembre indica, infatti, 110.976 immatricolazioni, con una crescita del 5,4% rispetto alle 105.318 unità di settembre 2021. Ancora in negativo il raffronto dei primi nove mesi: le auto nuove immatricolate salgono a 976.055 unità, ma rispetto allo stesso periodo 2021 resta una perdita di circa 190.000 vetture, ossia un calo del 16,3%.

A cambiare la tendenza, a distanza di ben due mesi dall’approvazione, è stata la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il DPCM del 4 agosto scorso, un passo necessario per sbloccare l’utilizzo dei fondi destinati agli incentivi per le auto a zero o bassissime emissioni anche da parte delle aziende di noleggio a lungo termine.

Purtroppo, però, sembra emergere una interpretazione estremamente restrittiva del provvedimento: serberebbe, infatti, che questi fondi destinati al noleggio non sarebbero altri che quelli precedentemente stanziati per il car sharing, largamente inutilizzati. Se così fosse si parla di 20 milioni di euro, solo il 5% del totale per un canale che normalmente assorbe il 20% dei volumi di vetture che beneficiano degli incentivi.

Sempre su scala nazionale, analizzando i tipi di alimentazione, si nota la crescita delle vetture a benzina (27,2% di quota nel mese, +2,2 periodo precedente, e 27,8% nel cumulato). In crescita anche le vetture Diesel che, invertendo il trend di flessione dei volumi, si posiziona al 19,3%, in linea con lo scorso anno (20,3% nei 9 mesi). In leggera contrazione le auto a Gpl che rappresentano l’8,7% del mercato, quota in linea con l’8,6% del cumulato. Il metano conferma la tendenza di pesante flessione, fermandosi allo 0,6% (0,9% nei 9 mesi).

Nonostante gli incentivi, le vetture plug-in con il 4% confermano la seconda quota peggiore da febbraio 2021 (5,0% in gennaio-settembre) e le 100% elettriche si posizionano al 4,5% (3,6% nel cumulato). In crescita le ibride che si posizionano al 35,7% del totale (33,8% in gennaio-settembre); con un 9,1% per le full hybrid e 26,6% per le mild hybrid.

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