Jeep Wrangler 4xe: tra tradizione e futuro [ la prova ]

L’iconica Jeep si prepara al futuro elettrico con la versione ibrida ricaricabile.

La Jeep Wrangler è da sempre considerata icona dell’autentica vettura fuoristrada, tanto che, gergalmente con il nome del marchio spesso in passato veniva identificata tutta la categoria di vetture 4×4. Il segmento delle fuoristrada “dure e pure” ha vissuto un periodo di grande successo prima dell’avvento dei SUV, oggi rimane, soprattutto in Europa, un settore riservato perlopiù agli appassionati.

In questo scenario è da considerare coraggiosa, anche se inevitabile viste le volontà imposte dai legislatori più delle richieste degli utenti, la scelta di rendere ibrida ricaricabile anche mitica la Jeep Wrangler. Con l’idea di verificare quanto la tecnologia abbia cambiato l’iconica vettura, da appassionati di fuoristrada abbiamo voluto provarla.

Jeep Wrangler 4xe: aspetti tecnici

La tecnologia che equipaggia la Jeep Wrangler 4xe è piuttosto complessa, benché inserita sull’architettura di base che da sempre caratterizza le Wrangler. Cominciamo a evidenziare cosa è rimasto pressoché invariato: il telaio a longheroni e traverse è quello della versione a passo lungo (Unlimited) e la catena cinematica, con scatola di rinvio e riduttore, è derivata dalle versioni a propulsione convenzionale.

Il motore termico è il moderno benzina due litri turbo a iniezione diretta accoppiato al cambio automatico a 8 rapporti elettrificato con uno dei due motori elettrici che realizzano l’ibridazione, il secondo propulsore elettrico è connesso tramite cinghia. Entrambi sono alimentati da batterie collocate sotto il divano posteriore. Diamo un po’ di valori: la potenza massima complessiva è di 380 CV (280 kW) con coppia massima di 637 Nm di cui 270 CV (200 kW) provengono dall’unità termica mentre i due elettrici erogano rispettivamente 107 kW quello annegato nel cambio e 46 kW connesso attraverso cinghia.

La batteria agli ioni di Litio ha una capacità di 17,3 kWh, ricaricabile, al massimo a 7,2 kW, in meno di 3 ore alle normali colonnine. Il connettore è di Tipo 2, quindi non accetta le ricariche fast con potenze superiori e tempi inferiori. L’autonomia in elettrico dichiarata oscilla tra i 44 km nel percorso medio fino a 53 km in quello cittadino.

Jeep Wrangler 4xe: alla guida

La Jeep Wrangler 4xe che proviamo è nell’allestimento Sahara con tetto elettrico in tela che consente di scoprire totalmente l’abitacolo e vivere “en plein air”. Come la maggior parte delle vetture plug-in anche la Wrangler 4xe si mette in movimento in modalità elettrica, anche a batterie scariche, in un secondo momento viene acceso, senza sussulti, il motore termico.

Con tre pulsanti nella parte bassa della plancia a sinistra del volante, invero un po’ nascosti, si può scegliere la modalità di guida: hybrid, electric e e-safe, la prima è quella di default quando si mette in moto. La funzione e-safe consente di conservare corrente nelle batterie, utilizzando con maggior prevalenza il benzina. Il sistema Uconnect di infotainment consente di scegliere, con l’e-safe attivo, tra “Risparmio batteria” o “Ricarica batteria”. Nella modalità ibrida la vettura sfrutta il più possibile la parte elettrica fino a scaricare le batterie: la conservazione della corrente, o la ricarica in movimento, possono servire sia per il passaggio in Ztl riservate alle vetture elettriche sia per affrontare l’offroad con la massima coppia a disposizione.

Tutto sembra apparentemente complicato ma in realtà è molto semplice, occorre solo prendere un po’ di confidenza per sfruttare al meglio le funzioni disponibili, considerando che, comunque, il comportamento dinamico è molto simile alle solite Wrangler, più votate al fuoristrada che all’uso su asfalto.

Jeep Wrangler 4xe: in fuoristrada

È da sempre il suo terreno d’elezione: anche nella versione meno estrema della Rubicon, la Jeep Wrangler Sahara 4xe affronta, anche con pneumatici non specifici, percorsi accidentati proprio come le versioni di un tempo. Sono la notevole altezza da terra (242 mm) unita agli angoli caratteristici da autentica 4×4 (attacco 35.4°, uscita 30.7° e dosso 20.0°) e soprattutto la catena cinematica e il telaio di sempre, a permettere di trovare la motricità sufficiente per affrontare percorsi impervi senza difficoltà.

Jeep Wrangler 4xe: le nostre conclusioni

L’aspetto più rilevante della soluzione ibrida risiede nelle emissioni riportate sul “libretto”: in virtù dei circa 50 km percorribili in modalità esclusivamente elettrica la Jeep Wrangler 4xe può emettere solamente 79 g/km di CO2, contro i 239 g/km che il solo motore termico farebbe uscire dallo scarico (entrambi i valori sono calcolati nel ciclo misto WLTP).

Affrontare percorsi fuoristrada in modalità full elettric è forse più affasciante vezzo che reale necessità, almeno per ora. È comunque encomiabile lo sforzo fatto nel Toledo North Assembly Plant per trapiantare la sofisticata tecnologia ibrida ricaricabile nell’architettura Wrangler, fatta per essere maltrattata lontano dai nastri asfaltati. Tolto il timore di approcciare guadi con 400 Volt sotto il divano, anche la massa a vuoto di 2.273 kg è ben gestita, e frenata, dall’ottima integrazione tra meccanica, cinematica e ciclistica convenzionale, con le unità elettriche, senza dare troppo nell’occhio. O meglio, dando nell’occhio come, da sempre, hanno fatto generazioni di Jeep Wrangler.

 

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