Amphicar, la straordinaria carriera di pilota
Notizie - Pubblicato il 08 Dicembre 2023 - 17:56
Amphicar: dalla Fiat 500 del debutto alle Porsche e Jaguar E-Type delle meraviglie
Amphicar (Eugenio Renna) ha debuttato nelle competizioni nel 1965 giovanissimo non appena i regolamenti dell’epoca glielo consentirono, un anno dopo aver conseguito la patente di guida. Con una Fiat 500 e lo pseudonimo di “Yoghi” (l’orso buono e ghiotto di un popolare cartone animato dell’epoca, perch’era lui il primo ad ironizzare sul suo corpulento aspetto fisico n.d.r.) all’Avola-Avola Antica. Il risultato non fu dei migliori, ma si rifece in seguito e già al primo anno di attività ottenne il primo titolo di categoria in una classe che registrava una media di 30-40 partenti per gara.
Nel 1967 la prima partecipazione alla Targa Florio già con con lo pseudonimo di “Amphicar“ (come l’auto anfibia che suscitò tanta curiosità al suo primo apparire). Al volante di una Fulvia HF in coppia con Pippo Garofalo si piazzarono 4° di classe e 16° assoluti. Lo stessa coppia si ripropone l’anno successivo stavolta su una Lancia Sport Zagato con la quale si piazza 2° di classe. Amphicar inizia a farsi notare e la squadra Lancia, diretta da Cesare Florio, gli propone di correre con loro alla 12 Ore di Sebring ma è costretto a rifiutare per impegni amiliari. In quello stesso anno si laurea Campione Italiano Turismo.
Nel 1969 con una Porsche 911/2000 preparata a Stoccarda da Mitter, in Sardegna alla Coppa Città di Iglesias ottenne la prima di numerose vittorie assolute. Il 1971 fu uno degli anni migliori per l’automobilismo siciliano. Amphicar disputa 14 gare e ne vince nove facendo registrare pure sette record. Con l’Abarth SEO 10 vince il secondo titolo tricolore stavolta fra le Sport. A Roma in occasione della premiazione dei Campionati Siciliani con lui ci sono Nino Vaccarella, Raffaele Restivo, Enzo Mirto Randazzo, Roberto Bordonaro, Salvatore Barraco. Tranne il Preside Volante erano tutti piloti della Scuderia Pegaso.
Da questa indimenticata e gloriosa scuderia palermitana passa successivamente all’altrettanto apprezzato (ed ancora attiva e vincente ) Ateneo. Con i cui colori, in coppia con Armando Floridia, nel 1976 vince con l’Osella PA6 la “Targa Florio”, dopo che sempre in coppia si erano piazzato secondi l’anno prima (con la Chevron B21) dietro ad Arturo Merzario e Nino Vaccarella. Nello stesso periodo con Floridia disputarono con l’Osella alcune prove del Campionato Mondiale Marche ottenendo lusinghieri risultati che li portarono alla ribalta nazionale. Fra questi il 4° posto assoluto (primi degli italiani) alla 1000 Km. di Monza al termine della quale restò celebre la loro partecipazione alla Domenica Sportiva (che ai tempi era il programma TV più seguito), poi sesti a Pergusa nella Coppa Florio e ad lmola, con un sesto posto finale nel mondiale.
Nel 1979 dopo lapartecipazone al Giro d’Italia (in coppia con Luigi Moreschi su una Bmw Silhouettes) scopre le “note” e nasce un nuove amore per i rallies (dopo l’esperienze pionieristiche di qualche anno prima). Mette in piedi la squadra dei Concessionari Opel di Sicilia e nel 1980 con Fabrizio Schermi alle note su un’Ascona SR domina il Gruppo 1 e diventa uno dei protagonisti assoluti. Confermandosi tale nella stagione successiva con una super Porsche 911 Carrera RSR preparata dalla Sportwagen di Noce. Con i colori del Team Floridia vince Due Mari, 12 Ore Notturna di Campobello di Mazara, Proserpina e Salento. Approda così alle finali nazionali ma a “Messina” subisce una squalifica non priva di polemica e deve rinunciare al titolo tricolore. Nello stesso anno con la stessa Porsche Gruppo 4 alternandosi al volante con Mauro Pregliasco e Schermi alle note vince il “Giro di Sicilia”.
Gara dove si imporrà di nuovo nel 1989, 1990 e 1991 ma stavolta al volante della Jaguar E (in coppia con “Wise” nell’edizione di mezzo e sempre con Schermi nelle altre due), con la quale a partire dalla metà degli anni ’80 si era dedicato. Vincendo anche tre volte consuecutive la Targa Florio Storica: 1992 (con Magliocco alle note), 1993 (in coppia con Wise) e 1994 (con Patrizia Mauro sul sedile di destra) sempre con la Jaguar E-Type. Furono quelle le sue ultime gare – comprese un paio di gare in off-road tanto per non farsi mancare nulla – prima di appendere il casco al chiodo.