Giro di Sicilia: le quattro stagioni dei rally

Giro di Sicilia: il nostro approfondimento per la rubrica “Corse di Ieri”

Tratto da Sicilia Motori – Anno XXXIV n. 4 (413), Aprile 2016

di Francesco Ragusa – Riproduzione riservata

Il Giro di Sicilia Automobilistico non è stato solo quello di velocità disputatosi in tre diversi periodi storici compresi fra il 1912 ed il 1957 (per alcuni anni abbinato alla Targa Florio), e nel 1958 con la formula “regolarità” imposta dopo la tragedia della Mille Miglia. 23 anni dopo quell’ultima, tranquilla edizione, nel 1981, il “Giro” tornò a disputarsi come rally.

Fu però entusiasmo di una sola stagione, perché poi venne nuovamente cancellato dal calendario. Dove ricomparve nel 1989 per restare sulla scena sino al 1991. Da allora l’oblio di quella gara che vanta la “denominazione d’origine”, e da non confondere con l’omonima manifestazione di regolarità per auto d’epoca – organizzata sotto l’egida dell’ASI dal Veteran Car Club Panormus – e della quale (dal 2 al 5 giugno) si disputerà la 27° edizione.

Sul “Giro” di velocità, pure questo frutto del genio di Vincenzo Florio, si sono già spesi fiumi d’inchiostro. In queste pagine invece ripercorreremo la breve storia della moderna versione rally. Di cui si cominciò a discutere già nel 1979 – durante l’annuale Convegno delle Commissioni Sportive degli Automobile Clubs siciliani – anche se la gara potè vedere la luce solo nel 1981. In quegli anni era ancora molto vivo l’interesse per le corse su strada a tappe, il cui percorso interessava una o più regioni della stessa nazione (Giro d’Italia, Tour de France, Giro dell’Umbria). Queste gare si articolavano su prove di velocità in autodromi, cronoscalate, e vere e proprie prove speciali da rally.

giro di siciliaLa composizione degli equipaggi

Per questo motivo spesso gli equipaggi si componevano di tre componenti: un navigatore fisso in auto tranne che in pista, e due piloti (un velocista ed un rallista) che si alternavo al volante sui tratti a loro più congeniali. Il “nuovo” Giro di Sicilia adottò questa formula, con una prova di velocità a Pergusa. Ad organizzarlo furono i dieci Automobile Clubs siciliani, con quello di Palermo “capofila”, e presso il quale aveva sede il comitato organizzatore, presieduto da Nino Vaccarella. Forte dei contributi regionali, la gara poté contare su un montepremi in denaro di 15 milioni di lire.

La 19° edizione prese avvio in una soleggia-ta mattina, venerdì 20 novembre 1981, davanti allo Stadio “La Favorita” di Palermo, sede della partenza. In tre tappe si sarebbero toccate tutte le nove province siciliane, utilizzando per i tratti cronometrati strade sedi di cronoscalate o di prove speciali di altri rally. La prima frazione di gara comprendeva due p.s. nel trapanese, tre nell’agrigentino, una nel nisseno. Il secondo giorno prova di velocità a Pergusa, ed una prova speciale per ciascuna delle province di Ragusa, Siracusa e Catania.

La terza e conclusiva tappa comprendeva due tratti cronometrati nel messinese e due nel palermitano. Il percorso complessivo misurava 1.320 chilometri e comprendeva 14 frazioni cronometrate. Massiccia la “macchina” organizzativa, che prevedeva anche il noleggio di aerei da turismo per attivare efficienti ponti radio.

Pregliasco e “Amphicar” primi nel Giro di Sicilia del 1981

Alla prima edizione del “Giro-Rally” presero parte soltanto 40 equipaggi, ed alcuni dei migliori rallisti siciliani lo “disertarono” a fine di una stagione già piena di gare; poté contare, però, sulla qualificata presenza di alcuni piloti d’oltre Stretto. A far capire le loro intenzioni, l’equipaggio composto da Mauro Pregliasco (beniamino del pubblico siciliano) e da “Amphicar” (Eugenio Renna), navigati da Fabrizio Schermi, si imposero in tutte le speciali della prima tappa con la Porsche 911 gruppo 4 del Team Floridia e chiusero la giornata con 55” di vantaggio su Carrotta-Amara (Opel Ascona 400), alle prese con noie all’assetto. Subito costretti al ritiro invece Runfola-Montalto, con quest’ultimo protagonista di una spettacolare uscita di strada ad Erice nel suo turno di guida della Lancia Stratos.

La seconda tappa

Alla partenza della seconda tappa Comito (Porsche) perse il terzo posto a causa di una penalità ad un controllo orario; nella giornata Pregliasco-“Amphicar” vinsero due prove, contro le singole affermazioni di “Nino” Guagliardo e Carrotta; al traguardo di tappa arrivarono in 28, con Pregliasco-“Amphicar” in vantaggio di 1’05 su Carrotta, seguito da “Secret”, Guagliardo e dai pavesi Alberti-Castelli-Albertazzi (Lancia Stratos).

La terza ed ultima tappa iniziò con l’immediato ritiro di Alberto Carrotta, per uscita di strada, e proseguì con poche emozioni, a parte una foratura dell’equipaggio di testa, che comunque vinse tre “speciali” contro una di Clemente. Sul traguardo di Palermo Pregliasco-“Amphicar”-Schermi arrivarono con oltre 8” di vantaggio su “Secret”.

La Franca-D’Accardi (anch’essi su Porsche, ma gruppo 3), i quali per pochi decimi precedettero “Bronson”-Zambuto-Di Prima (Ford Escort gruppo 1) ed Alberti-Castelli-Albertazzi. Raggiunsero il traguardo in 23.

giro di sicilia1989: inizia il secondo ciclo del Giro di Sicilia

Nella seconda metà degli anni ’80 del secolo scorso delle società private tornarono ad allesti-re delle competizioni automobilistiche, che per lungo tempo erano state quasi un monopolio degli Automobile Clubs.

Fra queste la prima in Sicilia è stata “Staff 99”, della compianta Mariella Augello (e composta solo da donne), che nel 1989 decise di riportare in vita il “Giro”. La manifestazione non poté fregiarsi della denominazione “Giro Automobilistico di Sicilia”, avocata dall’Automobile Club Palermo, e pertanto venne pre-scelta una denominazione simile: “Giro Internazionale di Sicilia”, senza la numerazione progressiva (che sarebbe stata la 20°).

Non cambia il percorso e il programma del Giro di Sicilia

Percorso e programma furono però identici, con 13 prove (invece che le 14 del 1981), di cui una in pista a Pergusa. Come “trait d’union” con il Giro di una volta, alla gara furono ammesse anche le Autocomposto dal rallista Antonio Stagno, dal veloci-sta Vito De Pasquale e dal navigatore Bruno Migliore, su Lancia Delta Integrale 16v, davanti a Cacicia-Perino (anch’essi su Delta), Tramontana-Chambeyront (Renault 5 Gt Turbo) ed a Mimmo Guagliardo-Imborgia (navigati da Maggio, su Porsche 911 gruppo B). 

Nella seconda giornata di gara si registrarono i ritiri di Stagno-De Pasquale, per uscita di strada di quest’ultimo, e Cacicia-Perino (motore); nel contempo dominio di Guagliardo-Imborgia, che conclusero in testa, davanti a Tramontana-Chambeyront e Caranna-Alizzi (Lancia Delta Integrale). Nella successiva ed ulti-ma tappa Guagliardo-Imborgia-Maggio si confer-marono vincitori davanti a Tramontana, mentre Gambino-Costa-Vitale (Ford Sierra) scavalcarono Caranna-Alizzi. Nella classifica riservata alle Auto-storiche si imposero – stavolta con la Jaguar E – “Amphicar”-Schermi, già vincitori del Giro nel 1981.

giro di siciliaSi prosegue per altri due anni 

L’organizzazione della gara dell’anno precedente andò bene. Ed ecco che per quella del 1990, l’Automobile Club Palermo concesse a Staff 99 di denominarla “Giro Automobilistico di Sicilia”, con la numerazione progressiva 21°. Al tempo stesso aumentarono i partecipanti. 41 fra rally, autostoriche e regolarità, che si diedero battaglia sullo stesso percorso. A vincere fu la coppia formata dagli eclettici Raffele Picciurro e Franchino Di Lorenzo, navigati da Francesco Granata, su Ford Sierra Cosworth gruppo A.

Il primo aveva al suo attivo già due vittorie in rally, mentre per Di Lorenzo (specialista delle gare a tappe, per aver partecipato a diverse edizioni del Giro d’Italia) si trattava del ritorno alle gare dopo sei anni. Ed alla vittoria dopo otto. I tre presero il comando dopo la settima speciale, nella quale furono costretti al ritiro Stagno-Migliore, per rottura del motore della loro Lancia Delta Integrale. Dopo il quarto posto del 1989, Gambino risalì in seconda posizione con la Sierra. Chiusero il podio Valli-Delle Vedove (Fiat Uno Turbo).

Gara sfortunata per Guagliardo, che perse 44 minuti per una foratura per poi ritirarsi. Ritiro anche per gli agrigentini Sollano-“Sorry”-Piparo, vincitori di quattro p.s. e secondi al momento del ritiro a causa della rottura del motore della loro Bmw M3 gruppo A.

La stessa che l’anno successivo consentì loro di conquistare la vittoria, ottenuta al fotofinish, scavalcando solo nell’ultima speciale Montalto-Briguglia-Avara (Sierra Cosworth). A completare il podio Hardouin-Bologna-Failla, anch’essi su Sierra. Ancora un ritiro per Stagno-Di Pasquale-Migliore. Fra le Autostoriche “Amphicar”-Schermi si imposero per la terza volta. In questa edizione partenza ed arrivo furono fissati in Piazza Politeama a Palermo. Come in alcune edizioni del “vecchio” Giro. Si chiuse così un altro ciclo.

Da allora tutto tace, ma “mai dire mai…”.

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