Nuvolari, l’ultima corsa alla Monte Pellegrino

Nuvolari e il racconto della sua ultima corsa nelle quattro ruote

Importante ricorrenza ad aprile per l’automobilismo internazio­nale e siciliano. Il romanzo spor­tivo di Tazio Nuvolari si concluse  infatti nell’Isola, sulle orme del Monte Pellegrino, il 10 aprile del 1950. Il pilota mantovano, pres­sato dal principe Raimondo Lan­zo di Trabia, si convince a corre­re alla veneranda età di 58 anni la classica corsa in salita.

Nuvo­lari nelle gare di montagna non è mai stato un fenomeno, ma ac­cetta l’invito dell’aristocratico pa­lermitano che al telefono gli gridò: “Devi correre per dimostrare a te stesso elle sei ancora in grado di ruggire”.

Il mantovano infatti ruggisce ancora. ma soffre di una grave intossicazione dovuta ai gas del carburante accumulato in tanti anni di come sui circuiti di  tutto il mondo. A Torino gli affi­dano una Cisitalia-Abarth 1100 Sport e sul finire di marzo il pilo­ta scende in Sicilia per iniziare gli allenamenti. Nell’agonismo di Tazio c’è ancora tanta energia.

Il racconto del marchese Tonino Brivio Sforza

Racconta il marchese Tonino Bri­vio Sforza: “Con Tazio siamo stati a lungo compagni di scuderia all’Alfa Romeo. In tanti anni non li­tigammo neanche una volta. Ricor­do benissimo quella sua ultima cor­sa sul Monte Pellegrino. Il suo fisico però era al tramonto. Sul finire de­gli anni quaranta la sua salute peg­giorava a vista d’occhio. Gli dicevo di curarsi, ma Tazio non ascoltava nessuno. Scese in Sicilia contento, si­curo di far bene”.

L’affetto di Raimondo Lonza di Trabia

Nuvolari a Pa­lermo trova un clima di affetto: Raimondo Lonza di Trabia lo esalta. Lo ospita nella splendida villa di Terre Rosse, meta di tanti sportivi, dove Vincenzo Florio rammenta a tutti: “Attenzione alla zampata graffiante di Nuvolari”. Arriva il giorno della cronoscala­ ta. Le rampe del Monte Pellegri­no sin doli alba sono affollate di sportivi. E’ un bel lunedì di Pa­squetta. La gente così concilia la tradizionale giornata all’aria aperta con l’attraente e spettaco­lare corsa in salita. Il percorso, lungo 8.750 metri, è particolar­mente difficile. Partecipano alla gara trentanove vetture. I bolidi partono da Piazza Generale Ca­scino per arrivare nel più breve tempo possibile davanti al San­tuario, in cima al monte.

Tutti su Fazio Nuvolari

Tutti gli occhi sono puntati su Tazio Nu­volari. Il mantovano veste pan­taloni azzurri e la solita magliet­ta gialla con al centro lo stemma della tartaruga d’oro. Mentre l’anziano corridore si avvicina lentamente con la sua piccolo e velocissima Cisitolia-Abarth alla linea di partenza, la folla è in de­lirio. In tutti c’è la netta impres­sione di assistere all’ultima corsa del gronde pilota. li motore della vettura romba in attesa del “via” dello starter.

Il presidente della Regione Siciliana, Franco Restivo, gli si avvicina e lo saluta caloro­samente. Intorno alla vettura del campione c’è un enorme tram­busto: il direttore di gara attra­verso il megafono richiama all’ordine. Alla partenza di Nu­volari mancano poco meno di due minuti. Il popolarissimo campione ricambia con cenni di saluto l’affetto dei suoi sostenito­ri. La bandiera a scacchi dello starter è sollevata. Mancano or­mai una manciata di secondi. Via! La vettura balza in avanti ve­locemente e scompare dietro la  prima curva. Lungo il tragitto la folla è tutta per lui. Emozionante è la lotta contro il cronometro.

La vittoria del “Mantovano volante”

Il mantovano sale in 6’20”, impo­nendo la propria intramontabile classe e vince la categoria Il 00 Sport. Quinto assoluto della clas­sifica generale. La corsa è vinta da Musso su Ferrari. Al secondo posto si piazza il “rampante” ba­rone Luigi Bordonaro su Ferrari. Nella città dei Vespri, Nuvolari apprezza l’affetto dei suoi caloro­si tifosi, ma capisce che è meglio chiudere con le corse piuttosto che partecipare a prove di terz’ordi­ne, Da quel momento si isolerò nella sua villa, rifiutando qual­siasi contatto con il mondo ester­no. 

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