Nuvolari, l’ultima corsa alla Monte Pellegrino
Le storie di SM - Pubblicato il 01 Dicembre 2020 - 14:15
Nuvolari e il racconto della sua ultima corsa nelle quattro ruote
Importante ricorrenza ad aprile per l’automobilismo internazionale e siciliano. Il romanzo sportivo di Tazio Nuvolari si concluse infatti nell’Isola, sulle orme del Monte Pellegrino, il 10 aprile del 1950. Il pilota mantovano, pressato dal principe Raimondo Lanzo di Trabia, si convince a correre alla veneranda età di 58 anni la classica corsa in salita.
Nuvolari nelle gare di montagna non è mai stato un fenomeno, ma accetta l’invito dell’aristocratico palermitano che al telefono gli gridò: “Devi correre per dimostrare a te stesso elle sei ancora in grado di ruggire”.
Il mantovano infatti ruggisce ancora. ma soffre di una grave intossicazione dovuta ai gas del carburante accumulato in tanti anni di come sui circuiti di tutto il mondo. A Torino gli affidano una Cisitalia-Abarth 1100 Sport e sul finire di marzo il pilota scende in Sicilia per iniziare gli allenamenti. Nell’agonismo di Tazio c’è ancora tanta energia.
Il racconto del marchese Tonino Brivio Sforza
Racconta il marchese Tonino Brivio Sforza: “Con Tazio siamo stati a lungo compagni di scuderia all’Alfa Romeo. In tanti anni non litigammo neanche una volta. Ricordo benissimo quella sua ultima corsa sul Monte Pellegrino. Il suo fisico però era al tramonto. Sul finire degli anni quaranta la sua salute peggiorava a vista d’occhio. Gli dicevo di curarsi, ma Tazio non ascoltava nessuno. Scese in Sicilia contento, sicuro di far bene”.
L’affetto di Raimondo Lonza di Trabia
Nuvolari a Palermo trova un clima di affetto: Raimondo Lonza di Trabia lo esalta. Lo ospita nella splendida villa di Terre Rosse, meta di tanti sportivi, dove Vincenzo Florio rammenta a tutti: “Attenzione alla zampata graffiante di Nuvolari”. Arriva il giorno della cronoscala ta. Le rampe del Monte Pellegrino sin doli alba sono affollate di sportivi. E’ un bel lunedì di Pasquetta. La gente così concilia la tradizionale giornata all’aria aperta con l’attraente e spettacolare corsa in salita. Il percorso, lungo 8.750 metri, è particolarmente difficile. Partecipano alla gara trentanove vetture. I bolidi partono da Piazza Generale Cascino per arrivare nel più breve tempo possibile davanti al Santuario, in cima al monte.
Tutti su Fazio Nuvolari
Tutti gli occhi sono puntati su Tazio Nuvolari. Il mantovano veste pantaloni azzurri e la solita maglietta gialla con al centro lo stemma della tartaruga d’oro. Mentre l’anziano corridore si avvicina lentamente con la sua piccolo e velocissima Cisitolia-Abarth alla linea di partenza, la folla è in delirio. In tutti c’è la netta impressione di assistere all’ultima corsa del gronde pilota. li motore della vettura romba in attesa del “via” dello starter.
Il presidente della Regione Siciliana, Franco Restivo, gli si avvicina e lo saluta calorosamente. Intorno alla vettura del campione c’è un enorme trambusto: il direttore di gara attraverso il megafono richiama all’ordine. Alla partenza di Nuvolari mancano poco meno di due minuti. Il popolarissimo campione ricambia con cenni di saluto l’affetto dei suoi sostenitori. La bandiera a scacchi dello starter è sollevata. Mancano ormai una manciata di secondi. Via! La vettura balza in avanti velocemente e scompare dietro la prima curva. Lungo il tragitto la folla è tutta per lui. Emozionante è la lotta contro il cronometro.
La vittoria del “Mantovano volante”
Il mantovano sale in 6’20”, imponendo la propria intramontabile classe e vince la categoria Il 00 Sport. Quinto assoluto della classifica generale. La corsa è vinta da Musso su Ferrari. Al secondo posto si piazza il “rampante” barone Luigi Bordonaro su Ferrari. Nella città dei Vespri, Nuvolari apprezza l’affetto dei suoi calorosi tifosi, ma capisce che è meglio chiudere con le corse piuttosto che partecipare a prove di terz’ordine, Da quel momento si isolerò nella sua villa, rifiutando qualsiasi contatto con il mondo esterno.