Vaccarella: “le istituzioni hanno dimenticato papà”

Il figlio di Nino Vaccarella ricorda la promessa del Sindaco di Palermo. La replica di Lagalla

Nino Vaccarella indimenticabile per gli appassionati di corse ma forse già dimenticato dalle istituzioni. Il prossimo 23 settembre saranno trascorsi due anni dalla morte del “Preside Volante” alle cui esequie non erano presenti i rappresentanti del Comune di Palermo e della Regione Siciliana, ma neppure i gonfaloni con un commesso. Durante questo periodo si sono sprecate le dichiarazioni di intenti ma nulla o poco di concreto è sin quì accaduto.

La denuncia, chiara ed esplicita, è di Giovanni Vaccarella il figlio di Nino, l’ex-pilota di Ferrari e Alfa Romeo (pure queste dimenticatesi a suo tempo di rendere omaggio a chi portò in dote vittorie prestigiose in giro per il mondo e non soltanto alla Targa Florio), che continua strenuamente a cercare di mantenere vivo in tutti i mondi il ricordo di suo padre. Ed impegnato nel vedere realizzato un sogno che non era solo del Prof. Vaccarella ma di tutti gli sportivi, gli appassionati, i siciliani orgogliosi di un figlio di questa terra che ha contribuito con i suoi successi non solo agonistici a mostrarne il lato migliore ed aumentarne la notorietà con esempi positivi.

Nino Vaccarella

Vaccarella jr: “dov’è il Museo promesso dal Sindaco di Palermo?”

Il “j’accuse” di Giovanni è indirizzato in primo luogo al Sindaco di Palermo Roberto Lagalla che nello scorso autunno proprio attraverso Sicilia Motori dichiarò il proprio impegno per dare corpo al desiderio di Nino Vaccarella: un museo dove conservare i trofei ed i cimeli del Preside Volante nella sua città. Seguì un incontro pochi giorni dopo fra lo stesso Giovanni ed il Sindaco nel corso del quale Lagalla si era impegnato a fissare persino la data dell’inaugurazione in occasione del Festino 2023.

Al Festino mancano solo pochi giorni ma il progetto è rimasto tale solo nelle dichiarazioni. “Non ho più sentito nessuno del Comune di Palermo e per quanto ne so non è stato fatto nulla di nulla. Poco male non venga rispettato il primo impegno rispetto alla data promessa ma almeno se veramente si ha l’intenzione lo si dimostri con i fatti. Io non sono eterno e non so che fine faranno Coppe, Trofei, Targhe, fotografie il giorno che io non ci sarò più. Palermo non si è mossa con nessuna iniziativa. Oggi è il 5 luglio e nonostante la promessa del Sindaco Lagalla di inaugurare il museo in onore di papà entro il festino, ovvero il 14 luglio, non ho avuto alcuna notizia in merito. Non ho avuto risposte e onestamente non credo proprio che si farà tutto ciò. Ho sentito di altre proposte come fissare la sede del Museo in una Floriopoli eventualmente restaurata (proposta lanciata da noi di Sicilia Motori ) ma non sono assolutamente d’accordo aldilà che anche sul futuro di Floriopoli c’è assoluta incertezza. Mio padre desiderava che il Museo avesse sede a Palermo e non altrove

Roberto Lagalla, sindaco della Città Metropolitana di Palermo

“Non ci siamo dimenticati di Nino Vaccarella” assicura Lagalla

Il Sindaco di Palermo chiamato direttamente in causa però conferma la volontà dell’Amministrazione seppure senza più indicare date “è volontà di questa amministrazione comunale dedicare una via a Nino Vaccarella, così come preannunciato. Purtroppo non è ancora stato dato il via libera perché, secondo la legge, devono passare 10 anni dalla morte. È comunque nostra intenzione riproporre il tema alla Commissione toponomastica che certamente richiederà alla Prefettura una deroga in merito”

Per quanto riguarda il Museo – continua Lagalla – posso confermare che ci stiamo ancora lavorando, purtroppo al momento non ci sono spazi adeguati ma stiamo cercando di individuare una sede fra quelle che verranno ristrutturate a breve con fondi extracomunali

Vaccarella: indifferenza anche dalle città della Targa Florio

Giovanni Vaccarella è un fiume in piena. “Sabato scorso sono stato invitato a Cefalù alla presentazione del libro scritto dall’ex-rallista Tonino Tognana. Mi sono state rivolte delle domande su papà, sulla sua storia sportiva e su quello che ha fatto nel mondo, portando in alto il nome della Sicilia. Ma la cosa che più mi dispiace è che ancora nessuno si è dato da fare per ricordarlo, tranne per questi eventi sicuramente belli ma che lasciano il tempo che trovano. Quando è morto papà nessun politico, sia di Palermo che dei vari paesi delle Madonie e quindi della Targa Florio, si è presentato per rendere omaggio ad un pilota che ha dato tanto a questa terra. Così come oggi che non c’è più, a parte la Città di Capaci che in soli sei mesi ha intitolato una strada a papà. Stessa cosa avviene a Cefalù, la quale – nonostante un’importanza storica non indifferente relativa alla Targa Florio – non ha ancora fatto niente per intitolare una strada in memoria di papà. Così come Collesano, Cerda e tutti i paesi delle Madonie. A parte Petralia che invece si è già mossa ed a breve intitolerà una villa comunale col nome di papà. Non capisco perché anche in questi comuni si debba dimenticare la memoria di un uomo che ha fatto tanto per la Sicilia. E’ curioso che la Sicilia continui a vivere questo momento di immobilità”.

AciSport Premiazione
La consegna delle targhe nella prima edizione del “Premio Nino Vaccarella”: da sinistra Daniele Settimo, Antonello Coletta, Giovanni Vaccarella, Nello Musumeci e Angelo Sticchi Sticchi

AciSport e il premio Nino Vaccarella: Giovanni chiude la polemica

Dallo scorso anno la Delegazione Regionale di AciSport ha intitolato – con l’autorizzazione di Giovanni – un premio alla memoria di Nino Vaccarella. Nel 2022, per la prima edizione, la Targa di riconoscimento è stata assegnata ad Angelo Sticchi Damiani (presidente ACI) e Antonello Coletta, responsabile Attività Sportive GT Ferrari. Quest’anno, sempre a Taormina in occasione della premiazione dei campionati regionali, il premio è andato a Giovanni Malagò (presidente del CONI) e Stefano Domenicali (presidente e amministratore delegato di Formula One Group).

Giovanni Malagò ritira il premio “Nino Vaccarella” a Taormina

La destinazione del premio a personaggi non siciliani non è stata gradita da una parte di appassionati e praticanti ma Giovanni Vaccarella chiude la polemica: “Nino Vaccarella è stato un grande pilota ed un grande sportivo. Il premio deve andare a personaggi che debbano avere almeno la sua stessa levatura e purtroppo ad oggi in Sicilia non abbondano. C’è Gabriele Minì fra i piloti certo ma non potremmo assegnare ogni anno il premio a Gabriele al quale auguro di raggiungere i risultati che tutti ci auguriamo e magari potrà essere proprio lui a raccogliere l’eredità sportiva di mio padre e rivedere un pilota siciliano in Formula 1 e comunque ai massimi vertici dell’automobilismo internazionale. Spero pertanto che presto proprio Minì possa ricevere il premio “Nino Vaccarella” e che poi a lui seguano altri ma al momento le scelte effettuate mi sembrano le più corrette“. E se va bene al figlio di Nino Vaccarella nessuno ha più diritto, noi per primi, di dire qualcosa contro.

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