Tentato furto a casa Vaccarella! C’è il video

A rischio anche i trofei ed i cimeli del Preside Volante. Giovanni: “basta, li porto via da Palermo!”

Stavano tentando il colpo grosso, magari senza rendersene conto, le tre donne che domenica pomeriggio sono riuscite ad entrare nell’edificio prima ed arrivare indisturbate poi dietro la porta di Casa Vaccarella, tentando di forzarla senza riuscirvi. E’ scattato il sistema di allarme e attraverso il sistema di video-sorveglianza Giovanni Vaccarella, che fortunatamente non si trovava in casa, ha potuto seguire a distanza i movimenti delle donne che si sono allontanate frettolosamene.

Verosimilmente nomadi” come ha precisato Vaccarella nella denuncia presentata ieri l’altro (non immediatamente perchè per qualunque spostamento necessità dell’accompagnatore) al Commissariato Libertà. Agli investigatori Vaccarella ha fornito le registrazioni delle video camere dove si vedono chiaramente i volti delle due donne, i loro movimenti, mentre una terza è rimasta probabilmente a far da “palo” fuori dall’inquadratura al piano. Ma si vede chiaramente anche lei seppure prima di varcare il portone ha provveduto ad indossare un cappello dalla falde molto larghe. Non è la prima volta che si verificano fatti simili in città e soprattutto in estate e nei giorni festivi condomini semi-vuoti e appartamenti incustoditi diventano facili obbiettivi per malintenzionati.

Nino Vaccarella con una parte dei trofei conquistati nel corso della propria carriera

Il rischio non è stato solo per i beni materiali della famiglia, comprese i trofei ed i cimeli del Preside Volante, ma anche e soprattutto per l’incolumità di Giovanni se si fosse trovato a casa. “Purtroppo a causa della mia ridotta mobilità e articolazione non posso dare le due mandate alla porta. Quindi entrare in casa diventa un gioco da ragazzi soprattutto per i professionisti del settore. Inoltre se mi fossi trovato dentro non so cosa sarebbe potuto accadere. Non è che sono in condizione di difendermi da un eventuale aggressione…“.

La notizia ed i video ci sono stati dati ieri pomeriggio dallo stesso Giovanni Vaccarella che aveva preferito tenere riservato il fatto anche per non rischiare di influenzare l’attesa risposta del Sindaco di Palermo alla sua richiesta di notizie circa il Museo da dedicare a Nino Vaccarella. Letta la dichiarazione rilasciataci da Roberto Lagalla non ha nascosto la sua delusione ed ha deciso di rendere noto l’accaduto. Di fatto una nuova denuncia, una nuova richiesta di aiuto.

Cerco una sede anche fuori dalla Sicilia per i cimeli di papà

Adesso Giovanni è corso ai ripari e mentre sta provvedendo a far installare una porta blindata e delle chiusure di maggiore sicurezza vuole mettere al riparo nel più breve tempo possibile i cimile del padre: “non posso più aspettare e capisco che anche con il Comune di Palermo, nonostante le rassicurazioni del Sindaco, i tempi potrebbero essere biblici. Sto pertanto pensando di rivolgermi anche alla Ferrari se mai mi risponderanno, nella speranza riescano loro a trovare degli spazi a Maranello. E pazienza se papà avrebbe preferito che tutto restasse a Palermo. Di fronte a rischi come questo o comunque davanti a questa incertezza aggravate dalle mie condizioni non certo agevoli debbo prendere delle decisioni. Non so magari chiederò anche al Museo di Collesano se hanno spazi sufficienti e sicuri. Certo non posso disperdere i vari oggetti e debbono restare insieme ed esposti come si deve non certo accatastati”.

Un altro patrimonio che la Sicilia rischia di perdere

Quanto accaduto domenica rischia di far precitare la situazione ch’era già precaria dall’indomani della scomparsi di Nino Vaccarella a settembre del 2021. Due anni dopo tutto è fermo ed il figlio Giovanni non può garantire la custodia di fotografie, documenti, lettere, coppe, targhe, medaglie che ripercorrono la straordinaria carriera dell’ex-pilota di Alfa Romeo e Ferrari.

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