Il ricordo: quella volta che Morrogh salì sul podio di Le Mans con Vaccarella

Metti una sera a cena, in una via del centro di Palermo. Al tavolo l’idolo delle folle di una volta, Nino Vaccarella; accanto a lui Henry Morrogh, che di campioni ne ha forgiati tanti. Una fotografia di qualche anno fa, 18 per essere precisi, che ripropone in parte il podio della 24 Ore di Le Mans del ’64. Quell’edizione che vide imporsi il preside volante con la Ferrari divisa col francese Jean Guichet e Morrogh trionfare nella sua classe con un’Alpine Renault.

Qualche bicchiere di ottimo vino siciliano insieme a degli amici, tra cui il giovane pilota Claudio Consiglio ed il suo manager dell’epoca Paolo Montera, rende l’atmosfera più dolce e rilassata ed i racconti si susseguono. “Ricordo quando andai in barca con Nelson Piquet, la sua amante, l’amica dell’amante e un’altra donna. Era incredibile che tutte andassero perfettamente d’accordo tra di loro“. Poi quello di Le Mans ’64. “Vinsi la prova di consumo, ma sol perché la mia vettura non andava a grappa“. Morrogh come un libro aperto. Un libro di favole di un’epoca che fu.

Il talent scout irlandese è volato via domenica 27 agosto, all’età di 92 anni. Dopo una breve carriera da pilota, giunse in Italia alla fine degli anni ’60 fondando a Vallelunga l’omonima scuola di guida sportiva che quattro lustri dopo si trasferì a Magione. Dalle sue mani sono passati Elio De Angelis, Andrea De Cesaris, Eddie Cheever, Riccardo Patrese, Nicola Larini, Alessandro Nannini, ma anche Jacques Villeneuve. Soltanto alcuni dei tanti piloti che in seguito approdarono in Formula 1.

Tra i suoi allievi anche diversi siciliani. Uno di questi fu il siracusano Giovanni Lavaggi, che per pagare i corsi faceva le consegne delle pellicole per Mediaset. Fino al palermitano Consiglio, che ha conquistato nel 2002 il titolo del Challenge Formula Ford 1600 di Henry Morrogh e l’anno successivo ha fatto sua anche la classe 1800. E poi ancora il riberese Giuseppe Termine, vincitore della selezione nel 2003 e nel 2004 campione ancora della classe 1600.

Un legame, quello di Morrogh con la Sicilia, talmente forte che nel 2005 lo portò a decidere di fare svolgere le selezioni per il migliore allievo sul circuito di Racalmuto, in quella circostanza sotto l’attento sguardo di un altro campionissimo come Emanuele Pirro, dello stesso Morrogh e di Vaccarella.

Dario Lucchese

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