Riolo fa due su due e vince la Monte Erice Storica
Notizie - Pubblicato il 28 Aprile 2024 - 15:28
Riolo si conferma il più veloce anche nelle due manches della Monte Erice Storica
Dopo l’affermazione conquistata meno di un mese fa alla Coppa della Consuma, Totò Riolo si è garantito il gradino più alto del podio nella 9° edizione della Monte Erice Storica, secondo appuntamento del Campionato Italiano Velocità Salita Autostoriche (CIVSA) 2024.
A conferma di quanto emerso nelle prove ufficiali di ieri, dove ha ottenuto il miglior tempo, l’ecclettico pilota cerdese – al volante dell’ormai fida Paganucci di Quarto Raggruppamento – si è affermato nuovamente sul percorso da 5730 metri che separa Valderice con Erice, mettendo in cascina altri punti importanti per la rincorsa al titolo “Tricolore”.
Monte Erice Storica, i vincitori nei Raggruppamenti
Riolo, già vincitore lo scorso anno sempre su Paganucci, ha ottenuto il miglior tempo in entrambe le manches cronometrate di quest’oggi, fissando l’asticella complessiva tra Gara 1 e 2 sul 6’34″70, circa 55″ più rapido di Ciro Barbaccia, bravo a beffare di pochi millesimi – 26 per l’esattezza – Tiberio Nocentini. Il pilota-preparatore palermitano, autore di una grande seconda manches, ha affrontato la competizione ericina al volante di una Osella PA9 sempre di “Quarto”, mentre il fiorentino – vincitore nel “Primo” – ha gareggiato in Sicilia su Chevron B19.
Con la quarta posizione assoluta si è classificato l’austriaco Harald Mossler su Daren MK3 sempre di “Primo”, mentre il locale Gaspare Piazza, quinto nella graduatoria “complessiva” dei tempi, si è lasciato tutti alle spalle nel “Terzo” su Fiat X 1/9. Sempre con vetture di “Terzo”, a seguire, hanno trovato posto il locale Vito Oddo e il siracusano Gaetano Palumbo, entrambi su altre X 1/9, oltre al siculo-piemontese Salvatore Asta su BMW M3 di “Quarto”.
Infine, il comisano Salvatore Vitale (Lancia Coupé Beta Montecarlo/Terzo) ed Erwin Morandelli (X 1/9 di “Terzo) hanno occupato gli ultimi due piazzamenti nella top dieci “assoluta”. Infine, nel “Secondo”, affermazione per Lucio Gigliotti su Fiat 128.