Ford Motor Company è tra le 12 aziende più ambite dagli studenti
Notizie - Pubblicato il 02 Agosto 2017 - 14:16
Secondo i risultati del World’s Most Attractive Employers Survey (WMAE), l’indagine annuale che monitora le ambizioni di impiego di studenti universitari delle facoltà di ingegneria e di materie economiche a livello globale, Ford Motor Company rientra tra le realtà aziendali in cui, una volta laureati, sognano di poter lavorare.
Quando si prendono in considerazione i desideri degli iscritti alle diverse facoltà di Ingegneria, Ford Motor Company sale al 12° posto.
“Rendere Ford un ambiente di lavoro sempre migliore, rappresenta, per noi, un impegno costante. Anche le competenze di cui abbiamo bisogno, sono in continua evoluzione. Questo risultato, dimostra che stiamo percorrendo la strada giusta per attrarre i talenti di cui necessitiamo“, ha dichiarato Peter Godsell, Vice President Human Resources, Ford of Europe and Middle East and Africa.
Sono stati più di 294 mila gli studenti, appartenenti ai paesi rappresentativi delle 12 economie più importanti del mondo, a prendere parte all’Universum Talent Survey. L’indagine ha valutato le aziende in base a determinate caratteristiche, come la presenza di un ambiente di lavoro creativo e dinamico, lo slancio innovativo, i potenziali guadagni futuri e la presenza di una classe dirigente in grado di sostenerne lo sviluppo. Quando, invece, si analizzano le ambizioni lavorative degli studenti di materie economiche e legate ad attività di management, Ford Motor Company si posiziona al 42° posto della classifica.
“Rientrare all’interno di questa classifica descrive appieno quanto positivamente sia percepita una realtà aziendale a livello globale, quanto sia in grado di attrarre a sé i talenti più interessanti e la capacità, ovviamente, di consolidarne la presenza in azienda“, ha dichiarato Petter Nylander, Global CEO, Universum Group.
“Quest’anno abbiamo notato la presenza di diverse aziende appartenenti a nuovi settori, come l’e-commerce, mentre settori più consolidati, come l’industria energetica, hanno perso appeal”.