Veicoli a guida autonoma. Il futuro intelligente della mobilità urbana

La mobilità urbana del futuro verrà affidata ai veicoli a guida autonoma. Non saranno solo auto dotate di sistemi intelligenti di assistenza alla guida, come avviene già oggi nei moderni modelli di automobili che dispongono dei sistemi ADAS (Advanced Driver –Assistence System),  in grado di intervenire e “prendere il comando” dell’auto o richiamare l’attenzione del guidatore contribuendo a migliorare la sicurezza di tutti gli utenti della strada e non solo degli occupanti del veicolo

Cosa sono, e come saranno, i veicoli a guida autonoma

I veicoli a guida autonoma sono già oggi progettati per il trasporto urbano singolo, multiplo e condiviso. Gli autoveicoli potranno essere prenotati con un’app dallo smartphone come se fossero taxi senza autista. Dall’app si può programmare il tragitto e la destinazione da trasmettere all’auto robot. Ma i veicoli intelligenti non saranno solo automobili. Per le strade vedremo anche over board per trasporti più lunghi di un semplice isolato o di una passeggiata al parco. Ci saranno auto a guida intelligente dotate di sistemi deep learning, ma anche droni attrezzati per il trasporto di persone, oltre che delle merci. E ogni genere di veicolo sarà interconnesso con gli altri, con le infrastrutture della città e con il software aggiornabile proprio come avviene per i computer. L’aspetto più evidente, per esempio, sarà la scomparsa dei semafori ed anche l’architettura delle nostre città è destinata a cambiare.

La vision della Ford e la collaborazione con le aziende hitech

I grandi costruttori di automobili come Ford già da tempo stanno lavorando su progetti, in collaborazione con i colossi hitech, per capire come sarà l’esperienza utente della strada che si confronta con un veicolo auto guidato, e viceversa. “Comprendere come i veicoli a guida autonoma influenzino il mondo e le modalità di comunicazione tra utenti della strada – dice John ShutkoHuman Factors Technical Specialist di Ford – è fondamentale per essere sicuri di creare l’esperienza giusta per il domani”. Avere per le strade veicoli senza conducente significa anche creare una modalità di interazione alternativa tra veicolo e pedone per esempio, fondamentale per garantire l’efficienza dei veicoli a guida autonoma in circolazione nelle strade urbane.

Veicoli a guida autonoma. Capriccio tecnologico o vera esigenza?

Quello che potrebbe sembrare un capriccio della tecnologia moderna, in realtà, è già in parte un’esigenza avvertita dagli utenti. Ford ha provveduto ad indagare su quali sono le reali preferenze degli utenti. Preferiscono le automobili tradizionali o quelli a guida autonoma? Le persone stanno davvero iniziando a pensare a come cambierà la loro vita quotidiana, una volta introdotti i veicoli intelligenti. La percezione degli utenti è che la guida tradizionale sottrae tempo ad altre esigenze e ai familiari durante gli spostamenti. Dai dati raccolti da Ford emerge che, in media, gli automobilisti europei passano fino a 10 giorni all’anno alla guida**, mentre da una precedente ricerca, condotta sempre da Ford, era già stato messo in luce come le persone residenti nelle metropoli trovino i propri spostamenti per raggiungere la sede di lavoro più stressanti dell’attività lavorativa stessa. Senza contare l’impatto che avranno i veicoli intelligenti per lo spostamento e il trasporto di merci. Ford ha già avviato una proficua collaborazione per studiare gli effetti delle nuove auto intelligenti sulle consegne di Domino’s Pizza.Grazie alla nostra esperienza nell’ambito delle consegne a domicilio – ha dichiarato Patrick Doyle, President e CEO di Domino’s Pizzaosserviamo con grande interesse lo sviluppo di veicoli a guida autonoma, in quanto ci pare evidente che la mobilità stia attraversando una fase di grande ed epocale cambiamento”. Presto la pizza a casa sarà consegnata a domicilio da un’veicolo senza autista

I veicoli sperimentali sulle strade della California

Le strade della California, del Michigan e dell’Arizona sono già percorse dai veicoli sperimentali a guida autonoma di Ford. Sono il frutto di una più che decennale collaborazione con le più innovative start-up della Silicon Valley e di Palo Alto. Ford ha già sviluppato veicoli di livello 4 su 5 definito dallo standard SAE International. Tale classificazione della Society of Automotive Engineers prevede che, in assenza del volante e dei pedali di acceleratore e freno, il guidatore non prenda il controllo del veicolo in selezionati scenari di guida. La flotta Ford di veicoli a guida intelligente è già composta da 30 esemplari di automobili che non sono da considerare veicoli di lusso. Si tratta, in realtà, dello sviluppo rivoluzionario del mondo del trasporto, proprio come avvenuto 100 anni fa con l’avvento della prima catena di montaggio Ford. Il cambiamento non riguarda solo le caratteristiche della nuova automobile ma il modo di interazione sociale e ambientale con il nuovo veicolo, che coinvolgerà milioni di persone nelle nostre città. Ecco perché le case costruttici di automobili stanno diventando aziende hitech e interagiscono con le aziende della Silicon Valley.

Quanti anni ci vorranno per vedere i primi veicoli a guida autonoma per le strade?

“Entro 5 anni avremo le automobili autonome di classe 5 – dice Danny Shapiro, senior director automotive di Nvidia. La tecnologia Nvidia Drive PX è già disponibile sulla Tesla, che ha una modalità autopilot in grado di guidare quasi da sola. Le auto a guida assistita sono già realtà. Esiste anche l’hardware e il software, sempre di Ndivia, per consentire alle auto con guidatore umano di prevenire i suoi eventuali errori di valutazione che possono causare incidenti. In California i test con auto a guida autonoma sono all’ordine del giorno e la maggior parte degli incidenti è causata da errori di conducenti umani

Volvo e Uber

L’interazione tra la vecchia fabbrica a catena di montaggio e l’immaterialità del silicio è resa evidente dalla joint venture tra Volvo e Uber. Mentre ancora le cronache dei giornali ci dicono delle proteste dei tassisti nei confronti di Uber, che ha stravolto il mercato del trasporto urbano nel mondo, Volvo ha già firmato l’accordo per fornire a Uber i veicoli di base compatibili con l’installazione dei sistemi di guida autonoma. I nuovi modelli saranno costruiti da Volvo con una tecnica modulare scalabile, la cosiddetta SPA, attualmente utilizzata per i modelli top di gamma della Serie 90 di Volvo Car.  “La tecnologia sta cambiando profondamente l’industria automobilistica – ha detto Håkan Samuelsson, Presidente e CEO di Volvo – e Volvo Cars ha scelto di partecipare attivamente a questo stravolgimento. Noi puntiamo a diventare il fornitore preferenziale delle aziende erogatrici di servizi di ride sharing con veicoli AD in tutto il mondo.” Non è un problema di concorrenza con i tassisti, ma di scomparsa di questi ultimi.

A San Francisco Volvo e Uber sono già pronte per mettere in circolazione le vetture più recenti costruite da Volvo e poi vendute a Uber. Le vetture sono predisposte per l’installazione del pacchetto hardware e software per la guida autonoma, di cui adesso si intravede la centralina di controllo sul tetto. Le automobili circoleranno sulle strade di San Francisco in modalità autonoma. Fanno parte di un progetto pilota. All’inizio a bordo di ciascuna sarà sempre presente un tecnico Uber incaricato di supervisionarne il corretto funzionamento. Nei suoi programmi di sviluppo di veicoli a guida intelligente, la casa automobilistica svedese pone molta attenzione a chi, in ogni caso, è chiamato ad utilizzarli, cioè le persone. Il programma Drive-me di Volvo indirizza la tecnologia al miglioramento dell’esperienza utente rendendo la mobilità più sicura, sostenibile, comoda. Secondo Volvo, nella foga di realizzare automobili completamente autonome nella guida si rischia di dimenticare proprio le persone che le utilizzeranno.

Volvo e gli esperimenti in Cina

Mentre le masse sono distratte da fake news, elezioni imminenti, da presidenti di stati intenti a stravolgere l’assetto geopolitico del mondo, da aprile del 2016 Volvo pianifica in Cina un’importante esperimento di guida autonoma affidando agli automobilisti locali il compito di testare il sistema nel traffico cittadino, in normali condizioni di traffico. Volvo prevede che l’esperimento coinvolgerà fino a 100 vetture e nei prossimi mesi intende avviare un dialogo con le città cinesi interessate, per capire quale di esse potrà disporre delle autorizzazioni, delle normative e dell’infrastruttura necessarie per permettere lo svolgimento dell’esperimento.

Veicoli guida autonoma

La paura e l’incertezza generata dai veicoli a guida autonoma

Quella che abbiamo di fronte è una vera rivoluzione della modalità di trasporto persone e merci. Ma non si tratterà di uno stravolgimento improvviso. L’introduzione nelle nostre strade dei veicoli a guida autonoma sarà graduale. Entro il 2021 ci troveremo di fronte a modalità di circolazione mista. Veicoli autonomi e intelligenti entreranno in relazione con automobili a guida umana e propellente fossile, pedoni, ciclisti e motociclisti. E le auto intelligenti dovranno vedersela con le azioni imprevedibili compiute dai guidatori in carne ed ossa. Adesso abbiamo un pò paura ma l’innovazione sarà inarrestabile. Una ricerca condotta da AXA Winterthur in Svizzera rivela che solo il 25% degli svizzeri intervistati utilizzerebbe in futuro volentieri, o molto volentieri, un veicolo automatizzato, mentre quasi il 50% ha difficoltà ad accettare l’idea. Va un po’ meglio in Germania, dove la percentuale di favorevoli alla guida autonoma sale al 33%, mentre quella dei contrari scende al 40%. Stesso mix di emozioni in America, dove il 54% si sentirebbe meno sicuro a condividere la strada con veicoli autonomi e solo il 10% dichiara che si sentirebbe più al sicuro

La sostituzione dei veicoli tradizionali sarà graduale, simile a quella che ha visto l’affermazione dell’automobile col motore a scoppio. Ci sono stati anni in cui il traffico veicolare delle nostre città era fatto da auto-carrozze a motore e carrozze trainate da cavalli. I cavalli come mezzo di trasporto sono scomparsi ma non certo come passione e attrazione. Le automobili a guida umana e propulsione fossile avranno ancora spazio per diverse attività, per esempio sportive. Ma il loro ruolo di principale mezzo di trasporto urbano sembra destinato a tramontare.

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