Parata di stelle

Hamilton e Bottas, parata di stelle, parata di campioni sul traguardo del Gran Premio d’Italia. La Mercedes ha stordito la Rossa firmando la doppietta numero 39

di Vincenzo bajardi

Hamilton e Bottas, parata di stelle, parata di campioni sul traguardo del Gran Premio d’Italia. La Mercedes ha stordito la Rossa firmando la doppietta numero 39. E’ arrivata così la terza doppietta stagionale per la Casa tedesca che aveva già infilato l’en plein a Monza nel 2016 (Rosberg-Hamilton), nel 2014 a posizioni invertite e nel 1955 con Fangio-Taruffi. Hamilton, leader della corsa dal 1à al 31° giro e dal 34° al traguardo distanziando di 4″471 il compagno di squadra Bottas alla

Zetsche insieme a Tronchetti Provera

media di 243,628 kmh. I due missili Mercedes hanno preceduto Vettel, Ricciardo, Raikkonen, Ocon, Stroll, Massa, Perez, quindi ad un giro hanno concluso Verstappen, Magnussen, Kvyak, Hulkenberg, Sainz, Grosjean e a due giri Wehrlein. Ritirati Palmer al 29° giro per problema meccanico, Vandoorne per il motore, Ericsson per guasto meccanico e Alonso per il cambio. Honda con i due ritiri ha collezionato una nuova figuraccia. Da segnalare l’affluenza record del pubblico: nei tre giorni ben 185 mila presenze con un fatturato di 12 milioni di euro a conferma di una passione smodata per il Cavallino. Prossima gara il 17 settembre a Singapore.

Hamilton sul tetto

Niki Lauda

In due domeniche Hamilton ha dominato in lungo e in largo prendendosi la testa del Mondiale con la chiara intenzione di non scendere dal tetto del grattacielo. Adesso nella Classifica Piloti guida con 238 punti, con un vantaggio di tre punti su Vettel a quota 235. Quindi Bottas (197), Ricciardo (144) e Raikkonen (138). Il giro di Lewis nel diluvio della vigilia è stato per palati fini meritando la pole position. Domenica non ha perso tempo per prendere subito le distanze agevolato anche da una Ferrari con le gambe molli. Sul podio Hamilton era <padrone> dello spazio. Hamilton, 32 anni, grazie al sesto successo in 13 corse ha, in un certo senso, reso noisa la gara di Monza nonostante avesse comunicato al suo muretto un calo di potenza del suo motore. < Non riesco a capire come la Ferrari sia andata così piano> – ha commentato a fine gara Hamilton<aver strappato la leadership a Vettel consolida la mia convinzione che abbiamo intrapreso la strada giusta>. Ottimi i sorpassi effettuati da Bottas che ancora una volta si è dovuto adeguare secondo. Ingiusti i fischi sul podio rivolti ad Hamilton da parte del pubblico, quello non sportivo. <E’ la passione, accade anche sui campi di calcio – ha smorzato Lewis – non ne faccio un dramma, il pubblico di Monza per me rimane meraviglioso>. Un Hamilton che ha regalato inoltre sorrisi sgargianti al boss Dieter Zetsche e a Niki Lauda a fine corsa.

Vettel, gara difficile

Sebastian Vettel

Analizziamo la gara della Ferrari con quanto scritto da Pino Allievi sulla Gazzetta dello Sport: <Perchè ha perso la Ferrari? Perchè, a differenza di Spa, non è arrivata preparata alla gara. E’ la prima volta che succede nel 2017. La SF70H è apparsa instabile in frenata, ballerina in uscita dalle curve, tanto che Vettel perdeva dai 4 ai 7 decimi al giro nei confronti di un Hamilton che non era al limite. Sebastian, finito terzo a 36″ ha guidato comunque bene con la sbavatura di un lungo alla prima chicane che ha provocato qualche vibrazione al volante. Bello il sorpasso del tedesco alla variante della Roggia, quando ha mandato lungo il suo avversario ed ha accelerato prima, in vista del rettilineo. Chi era il rivale? Raikkonen! Il quale, a sua volta, ha lottato alla grande con Bottas al primo giro, perdendo il duello per inferiorità di macchina. Dopo di che si è adagiato commettendo pure un errore: chiudere con un minuto di distacco è troppo>.

Furia Marchionne

<E’ stata una sofferenza> – ha detto il presidente della Ferrari, Sergio Marchionne. Il numero uno di Maranello era, a fine gara, fuori…giri. <E’ stato imbarazzante. Si, mi girano le balle>.  Il dominio Mercedes a Monza non l’ha digerito per niente ma neanche sotto il diluvio della vigilia gli erano andate a genio le qualifiche conj la Ferrari settima e ottava prima della retrocessione delle Red Bull. <Ci siamo fatti trovare impreparati>. Eloquente il fatto che dopo la corsa, seguita nel garage del Cavallino col premier Paolo Gentiloni e con Piero Ferrari, Marchionne ha riunito Arrivabene, Binotto e i piloti per commentare quanto accaduto. Un sabato da dimenticare perchè non hanno funzionato la gestione gomme in qualifica (non sono andate in temperatura), la potenza non sufficiente dei motori ed il bilanciamento del telaio. Vettel, comunque, crede nel risorpasso.

Ricciardo super

Daniel Ricciardo

L’astronauta Daniel Ricciardo è stato autore di una gara fantastica: sedicesimo al via e quarto al traguardo. L’italo-australiano ha regalato una emozione vera quando al 41° giro ha superato Raikkonen alla…Mansell. <Ho indossato i paraocchi ben sapendo che Kim corre sempre in modo pulito> – ha detto con un sorriso sgargiante Daniel. Ed Horner, il team principal della Red Bull, ha avuto elogi a non finire per il suo pupillo. Un Ricciardo che nell’epilogo ha provato a dare l’assalto al podio a Vettel girando un secondo più veloce di Sebastian e puntando ad affrontarlo nell’ultimo giro. <Ma credo che abbia girato il …manettino ed il sogno è sfumato lì. Ma se andremo così a Singapore li doppieremo…tutti!>. Una gara maiuscola, straordinaria. E in molti sono convinti che fra due stagioni guiderà la Rossa. Non è un caso che proprio lui abbia firmato il giro più veloce, il 49°, in 1’23″361 alla sbalorditiva media di 250,175 orari. Ocon è il nuovo che avanza a passi convincenti, terzo in qualifica, sesto al traguardo, un risultato importante per il giovanissimo francese della Force India. Grande fine settimana anche per Stroll, secondo tempo sabato e settimo in gara. Massa un vero gentleman nel proteggere Stroll. Ancora un flop per Alonso ma non per colpa sua.

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