IACONO Nando, iI “Cavaliere” dei bei tempi andati

Tratto da Sicilia Motori –  Anno XXVII n° 4 (310) – Aprile 2009

di Vincenzo Barone – Riproduzione riservata

iaconoNella Catania degli “anni ruggenti” le imprese sportive,al volante di svariate vetture turismo, di un pilota apprezzato anche per le doti di saggezza, che tutt’ ora ne distinguono l’attivita imprenditoriale

Le vittorie in salite, i record a Pergusa, le sfide con altri affermati protagonisti egli anni d’oro della Catania motoristica c’e stato, fra i protagonisti, un ex-giovanotto dalla nobili origini, che pur essendo nativo del ragusano, nel capoluogo etneo ha abitato sin da piccolo e d’allora vi vive e lavora.

Tanto da considerarsi di fatto “catanese”. E tale viene considerato anche dagli amici e dai colleghi di lavoro. Ferdinando “Nando” Iacono, è stato un “gentleman driver” dal lungo e qualificato curriculum.

Quando e a che età la prima gara?

“Nel  1950 a 19 anni con una Lancia Ardea alla Pirato – Enna con un primo posto di classe. Accompagnato dal mio amico Toto Le Pira. Poi nel 1952 con una 500 ho vinto la classe alla Catania – Etna. Ma la vittoria più significativa arrivo nello stesso anno con la conquista del Volante d’Argento. Sempre con la 500 C primo in tutta Italia nella casse 500 Turismo“.

nando iacono

Al Giro di Sicilia del 1954 con la Fiat 100 TV

Quali le corse più importanti?

Nel 1953 “Il Giro di Sicilia“, con la 1100 N, e l’anno successivo sempre nella stessa storica gara primo di Categoria con la Fiat 8 Vin coppia col Conte Paolo Gravina“. Erano gli anni in cui, come lui stesso ricorda con nostalgia, quasi tutti erano gentleman driver. E quasi tutti nobili: Stefano la Motta, Luigi Chiaramonte Bordonaro, Antonio Pucci e tanti altri ancora. Si è alternato al volante di numerose vetture. Giulietta SZ, Abarth i000 Tc (Trivellato), Abarth Simca i300 e 2000, Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio Conrero e Gta i600.

Innumerevoli le vittorie di classe nelle cronoscalate degli anni ’60 e ’70. In particolare ha raccolto molte affermazioni alla Catania – Etna, Montepellegrino, Erice ( 5° assoluto con la Gta in ex-aequo con Nino Todaro) e Coppa Nissena. A “Pergusa” ha condotto l’Abarth 1000TC, la Giulia Quadrifoglio e la GTA Conrero, battagliando di volta in volta con gente che non faceva tanti complimenti. Quali “Jimmy” e Alfio Gambero, Enzo Arena, Vito Coco, Ferdinando Latteri. Tutti esenti da “timori riverenziali”.

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Da sinistra: Salvatore Calascibetta, Mario pernice, Alfio Gambero, Peppe Virgilio, Nando Iacono, Pippo Garozzo

In precedenza il “Circuito” era quello stradale ricavato intorno al Lago di Ganzirri, dove si disputava la “10 Ore di Messina“. E Nando Iacono con la Fiat 8 V  opposto ad avversari come Eugenio Castellotti, Lulu Bordonaro e Franco Cortese (che nel ’47 ottenne la prima vittoria per la Ferrari). C’era poi la “3 ore notturna” sulla pista di Siracusa: roba di altri tempi (e gente di altri tempi).

Nando Iacono fu anche uno dei componenti la squadra Ford Anglia al “Rally dei Jolly Hotels “del 1962. Quando la filiazione italiana della marca americana affido tre vetture alla Scuderia Etna con “Gordon” che fece coppia con Nino Bonaccorsi, Arena con Coco e Gambero con Angelo Bonaccorsi. Il Rally era una specie di “Giro d’Italia” con gare sugli autodromi e le salite di tutto lo stivale.

Quando e quale l’ultima gara?

Il 24 Agosto del 1966 a Pergusa con due vittorie e due differenti auto in batterie ovviamente diverse. Con l’Abarth 1000 TC realizzai il giro più veloce (fissando un nuovo record che restò imbattuto per qualche anno) e risultati prima anche con la GTA 1600Dopo impegni di lavoro e motivi di famiglia mi indussero ad appendere il casco al chiodo. Ma sono rimasto sportivo dentro“.

Nonostante da lunghi anni fuori dal giro, i suoi occhi si illuminano tutte le volte che gli si parla di cronoscalate. Chissà che un giorno di questi qualche suo tifoso di allora, non gli metta la cosiddetta “pulce in testa” … e lo potremo rivedere in azione nelle “storiche”. Magari solo alla Catania – Etna? Sarebbe una gioia e un emozione indescrivibile, la storia che ritorna

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