Storie: i siciliani nel mondiale marche

Storie di SM: le curiosità dei siciliani nel mondiale marche

Tratto da Sicilia Motori – Anno XXXIII n. 12 (409) Dicembre 2015

di Piero Libro

Lo scorso anno su queste colonne abbiamo dedicato un servizio ai piloti siciliani che hanno preso parte a gare di Campionato del Mondo di Formula 1.

Nello scorso numero abbiamo pubblicato un’analoga servizio re­lativo al Campionato Mondiale Rally. Per completez­za di informazione ci occupiamo adesso dei tanti pi­loti isolani che hanno corso nel Mondiale Marche (serie che ha cambiato più volte denominazione dall’istituzione nel 1953, ma che gli appassionati or­mai così riconoscono).

Mondiale che per i nostri co­lori vanta una “stella” molto luminosa, come Ninni Vaccarella, altri vincitori di gare iridate, come Antonio Pucci, tanti “frequentatori” abituali (alcuni ingaggiati anche da Case ufficiali e fra questi oltre ai già citati, Arena, Calascibetta, Coco, Giulio Pucci e Virgilio).

Ed anche tante “meteore” che avrebbero potuto avere migliore fortuna. Abbiamo cercato in queste pagine di raccogliere i risultati di tutti, tenendo in conto le gare svoltesi fuori dalla Sicilia, e per quelle disputate dentro l’Isola (Targa Florio, Coppa Florio e Coppa Città di Enna entrambe a Pergusa) prendendo in considerazione solo i migliori risultati.

Più spazio è stato dato ai piloti che hanno corso di più, o che hanno avuto un sedile ufficiale. Li abbiamo elencati in ordine alfabetico, non volendo stilare una “classifica” di merito e non potendo distinguerli in periodi storici così diversi, e che coprono un arco temporale di 60 anni. Anche se “oggi” i piloti siciliani sono lon­tani da queste serie.

Ci resta la consolazione del titolo Mondiale Endurance conquistato lo scorso anno con la Toyota da Sebastien Buemi, svizzero di origini siciliane. Se potesse risultare sufficiente. 

Nel 1975 il palermitano Eugenio Renna (che riesce a nascondere per pòco tempo la propria identità, con lo pseudonimo, perchè i risultati lo portano alla ribal­ta delle cronache), debutta – con un ritiro – a Monza, al quale fa seguito quello alla Coppa Florio (che si disputa a Pergusa). L’anno successivo prende parte alle prove italiane del Mondiale con l’Osella PA4-Bmw. In coppia con Armando Floridia si piazzano 4° assoluto (e 1 ° della classe 2000) a Monza, 5° a Imo­la, 6° a Pergusa,. Nel ’77 partecipa a tutta la serie iridata riservata alle vetture Sport, debuttando con il 2* posto assoluto (e 1° di coppia con Beppe Virgilio) a Digione, su Osella PA5 – BMW, dietro all’Alfa 33 ufficiale di Jarier – Merzario.

Il risultato fu prestigioso e ottenne tanta eco, da far meritare loro la passerella alla “Domenica Sportiva”, che in quegli anni era la principale trasmissione TV dove a parte qualche minuto di F1, l’automobilismo non veniva tenuto in grande considerazione.

La sta­gione prosegue con i ritiri a Monza e Paul Ricard, inframmezzati dal 5° posto a Vallelunga e dal 7° a Pergusa. Nello stesso anno al Mugello, nella prova del Mondiale Silhouettes (Gruppo 5), si piazza 5° as­soluto e 1 ° della Seconda Divisione su Porsche 911.

Nel 1978 una sola sortita nel Mondiale, col 5° posto al Salzburgring (Osella PA6-Bmw), e nel 1979 6° piazza a Vallelunga (Osella PA7). 

Vincenzo Arena

Il catanese è stato pilota “ufficiale” di Abarth, Por­sche, e Ford. Con la Casa italiana disputa la prima gara iridata nel 1963, ritirandosi al Nurburgring in equipaggio con Lorenzo Bandini e Gianni Balzarini. Gli ottimi risultati anche in altre gare internazionali, gli valgono la chiamata della casa americana, per disputare la Targa Florio del 1964 insieme al concit­tadino Vito Coco. La loro Cobra però arriva in ritardo a Cerda, ed Arena non prende parte alle prove, mentre Coco fa solo un giro sulla vettura di Phil Hill.

Nonostante ciò Arena al terzo giro è già il più veloce della squadra (che comprendeva anche Dan Gur­ney, Phil Hill, Bob Bondurant e John lreland). Dopo sette giri Arena-Coco sono in testa ma la rottura di un manicotto dell’olio li costringe al ritiro.

Ad Arena resta la consolazione del giro più veloce. Il catanese avrebbe dovuto continuare a correre per la Ford, ma dopo un incidente durante le prove al Nurburgring la collaborazione si interruppe. Torna comunque a ve­stire colori ufficiali nel 1966, quando conclude al ter­zo posto la Targa Florio, alternandosi con Antonio Pucci sulla Porsche 906. 

Tre le gare di Mondiale Sport disputate fuori dall’Iso­la per il pilota palermitano, tutte concluse con piaz­zamenti di vertice. Nel 1976 è 4 ° assoluto a Monza (1 ° della 2000 su Osella Pa4-Bmw). Prosegue con il 5° posto di Imola ed il 6° di Pergusa, sempre in coppia con Amphicar.

Giovanni Lavaggi

Il pilota originario di Augusta che ormai da anni risie­de a Montecarlo- che ha corso anche in Formula 1 – è fra i siciliani quello che dopo Vaccarella vanta i migliori risultati nel Mondiale. Nel quale ha avuto i primi approcci nel 1987, con una Alba di gruppo C2 (ritirato a Brands Hatch) ed una Bardon (ritirato a Spa). La sua prima stagione intera nel Mondiale Marche la disputa nel 1988 alternandosi su quattro diverse sport.

Con la Olmas Glt è 16° a Silverstone, con la Tiga 9° a Brands Hatch, e con la Porsche 962 (Team Salamin) sempre a Brands Hatch 7°, quindi   al Nurburgring, 7° a Spa, ritirato a Sandown Park.

Nel 1989 ancora stagione piena, prima con una Por­sche 962C del Team Kremer: si inizia con due ritiri a Suzuka e Le Mans, per proseguire con un ottimo 3° posto al Nurburgring dietro alle due Mercedes uffi­ciali; seguono il 12° posto a Donington ed il 10° a Spa.

Torna quindi al Team Salamin (sempre con la vettura tedesca), con ritiro a Brands Hatch e manca­ta partenza in Messico. Ridotto l’impegno nella serie iridata l’anno successivo, con la stessa vettura ma del Team Davey: 13° a Silverstone, 17° a Spa e a Donington, 24° a Digione. Dopo un anno di sosta, Lavaggi disputa due gare di Mondiale nel 1992 al volante di una Spice della TOR Racing: Monza (riti­rato) e Le Mans, di cui scriviamo a parte.

A titolo di completezza ricordiamo anche la partecipazione dal 1998 al 2003 – al FIA Sportcar Championship (una serie Mondiale per vetture Sport ), con la vitto­ria a Magny Cours nel 1989 ed alla 1000 Km di Mon­za del 2001 con una Ferrari 333 su cui Lavaggi mon­tò un motore Judd. 

Antonio Pucci

Il “Barone” è ricordato per la sua vittoria alla Targa Florio del 1964, ma ha preso parte ad altre gare, anche come pilota ufficiale Porsche. In questa veste si occupava anche dei collaudi delle vetture iscritte alla Targa (compresa la mitica 908).

Al volante di una 356 Speedster nel 1962 è 19° alla 1000 Km del Nur­burgring, e l’anno dopo nella stessa gara si classifi­ca 17° in coppia con Linge e Straehle. Nel 1964, sulla 904 Gts, dopo la vittoria alla Targa Florio insieme a Colin Davis , ottiene il 30° posto al Nurburgring.

Nella corsa madonita ha ottenuto altri piazza­menti di rilievo: 6° nel 1958 e 3° l’anno successivo (entrambe le volte con la 356), 6° nel 1961, 5° nel 1963 e nel 1965 (904 Gts), ancora 3° nel 1966 sulla 906. 

Giulio Pucci

Come il padre, anche Giulio ha corso da pilota uffi­ciale Porsche, con vetture iscritte direttamente dalla Casa di Stoccarda, o con quelle del Team Straehle, emanazione della squadra ufficiale. La prima gara oltre Stretto nel 1971, con ritiro alla 1000 Km di Zeltweg (Porsche 914/S), che era stata preceduta dal 6° posto alla Targa Florio.

Piazzamento che a Certa ripete l’anno successivo, sempre su una una 911, insieme a Stekkoenig. La grande occasio­ne nel 1973: con la 911 Rsr ufficiale “Martin i Racing” conclude al 6° posto la Targa Florio, ancora con Stekkonig. In quell’ultima edizione “mondiale” della Targa, la vittoria andò ai compagni di squadra Mul­ler-Van Lennep. 

Nino Todaro

È stato il primo pilota siciliano ad entrare nella “top­ten” di una gara mondiale fuori dai confini regionali Accadde nel lontano 1960, quando il pilota di Ba­gheria (Palermo), si piazzò al 9° posto alla 1000 Km di Buenos Aires, in coppia con Gavazzoli su Ferrari 250 Gt.

Nel 1962 disputa la 12 Ore di Sebring con Ada Pace, su Maserati, ma è costretto al ritiro. Al vertice i suoi piazzamenti alla Targa Florio: 3° nel 1964 (Alfa Romeo Giulia Tz) e 4° nel 1966 (Giulia TZ2). 

Nino Vaccarella

Il primo arrivo nella “top-ten” del pilota palermitano in una gara di Mondiale Marche è stato il 10° posto alla Targa del 1959, su Maserati. Sempre con la vet­tura modenese arriva 4 ° sulle Madonie nel 1961, e si migliora l’anno seguente col 3° posto su Porsche RS61 Coupé. Nel 1963 coglie il suo primo grande risultato oltreoceano con il secondo posto alla 12 Ore di Sebring (Ferrari 250P). In realtà Vaccarella aveva vinto, ma i cronometristi non si avvidero di un errore assegnando la vittoria all’altra Ferrari di Surte­es-Scarfiotti.

Della sua stagione 1964 scriviamo più dettagliatamente a parte. Nel 1965 (Ferrari) vittoria alla Targa Florio, 4° posto al Nurbrugring e 7° a Le Mans. Nel 1967 quinto piazzamento a Sebring (Ford Gt40). Nel 1968 Vaccarella passa all’Alfa Romeo: è 5° alla 24 ore di Daytona e 10° al Nurburgring. Un anno dopo la miglior posizione a Le Mans: 5° assoluto.

Si ritorna a vincere con la Ferrari nel 1970, con la prestigiosa 12 ore di Sebring insieme ad Ignazio Giunti e Mario Andretti. Quindi 2° a Monza, 3° alla Targa e al Nurburgring. 4° a Spa. Ritorno all’Alfa nel 1971: 5° a Monza, vittorioso alla Targa Florio, 5° al Nurburgring e 2° a Zeltweg. L’ultimo anno nel mondiale, nel 1972, lo vede sempre con Alfa a Buenos Aires, dove giunge 9°.. 3° a Sebring e 4° a Le Mans.

Vito Veninata

Ha preso parte con una certa assiduità al Mondiale Marche. Il gentleman ragusano ha cominciato ad “assaggiare” la specialità nelle gare siciliane: 1973 (ultima Targa iridata), e dal 1976 al 1979 alla Coppa Florio di Pergusa (da segnalare il 6° posto nella gara siciliana nel 1979 su Osella PA6).

Ha poi disputato le tre gare italiane del Mondiale 1980 (Mugello, Monza, Vallelunga, sempre costretto al ritiro) ed una del 1981 (10° al Mugello su Osella). Stagione nella quale ha gareggiato nelle gare di Monza e Pergusa, ritiran­dosi entrambe le volte.

Nel 1987 la prima stagione in giro per le piste di tutto il mondo. Si alterna alla guida della Tiga GC85 della categoria C2 del Kelmar Ra­cing con Gellini, Randaccio e Barberia. Miglior piaz­zamento il 10° posto (e secondo di C2) alla 1000 Km del Nurburgring, 16° a Spa, e poi ritirato a Jerez e Monza. Veninata ripete l’esperienza nel 1988 (stessi team ed auto), condividendo la vettura con Barbe­ria, Randaccio, Gellini e Sebastiani nelle diverse gare.

Il miglior piazzamento arriva nell’ultima. 8° a Kyala­mi, mentre prima era risultato 9° a Brands Hatch e 10° a Silverstone (e fuori dai primi dieci, o ritirato, a Jerez, Jarama, Monza, Brno, Nurburgring, Spa, Fuji, Sandown Park). I risultati gli valgono il terzo posto finale nella classifica del gruppo C2. Nel 1990 il ra­gusano prende parte solo a quattro gare iridate. Sempre con la Tiga. Non qualificato a Brands Hatch, ritirato a Donington e Thruxton, e 19° a Spa. 

Giuseppe Virgilio

Il pilota agrigentino nella veste di pilota ufficiale Abarth ha ottenuto il miglior risultato – secondo il suo stesso parere – nel Mondiale Marche: la vittoria della classe GT 1300 (e 18° assoluto) alla 1000 km del Nurburgring del 1965, in coppia col palermitano Totò Calascibetta su Simca Abarth.

Nel 1972 ottiene una pregevole 7° piazza alla Targa Florio su Abarth – Osella. Dopo quattro anni di assenza dalle gare, nel 1977 torna a correre, facendo coppia su Amphicar su Osella ps4 – BMW 2000 nel mondiale sport. Ottengono il 2° posto  assoluto (e primo dei 2000) a Digione, su Osella Pa5 – BMW (dietro all’Alfa Romeo 33 ufficiale di Jarier – Merzario). Una consolazione per il successivo ritiro a Monza. 

Le storie degli altri piloti

Il palermitano Ignazio Capuano corre la sua prima gara iridata – Targa Florio a parte – nel 1966, alla 1000 km di Monza, in coppia con il cognato Ferdinando Latteri su Ferrari 250 GTO, ma i due si ritirano. Della Targa Florio del 1964 del catanese Vito Coco  abbiamo scritto in dettaglio nella parte riservata a Vincenzo Arena. Pilota ufficiale Abarth, il palermitano Totò Calascibetta ottenne con Beppe Virgilio la vittoria della classe GT 1300 (e 18° posto assoluto) alla 1000 km del Nurbugring del 1965.

Latteri nel 1965 aveva concluso al 5° posto la Coppa Città di Enna. Sempre con la Ferrari 250. Il gentleman palermitano Clemente Ravetto, anche in “orbita” Ferrari, nel 1965 chiude al 6° posto nella Coppa Città di Enna su Ferrari 250 GTO. Nel 1967 prende parte alla 1000 km di Monza, ritirandosi per noie al motore della Ferrari 206. Che divide con il concittadino Gaetano Starabba. Il palermitano “Frank McBoden” ha ottenuto il 7° tempo a Monza nel 1973 ed il 4° nell’ultima Targa mondiale del 1973.

Il messinese di Gioiosa Marea Gianpaolo Ceraolo coglie la 10° piazza a Monza. Nel 1981 nelle gare italiane del mondiale si sono alternati alla guida con Vito Veninata, il vittoriese Giuseppe Iacono, il ragusano Giovanni Cascione ed il campobellese Nino Bono.

Nel 1981 il catanese “Perrier” è costretto al ritiro a Monza su Osella. Il palermitano “Apache” nel 1983 non ha tagliato il traguardo con l’sella PA9 nella 1000 km di Monza.

© Riproduzione Riservata
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Condividi questo articolo